TORINO
Tumore al seno,in alcuni casi non serve la biopsia del linfonodo
(ANSA) - TORINO, 11 OTT - Circa un quarto delle pazienti che
ogni anno si ammalano di tumore al seno potrà evitare la biopsia
del linfonodo sentinella, riducendo così al minimo l'impatto
sulla qualità di vita, senza che questa omissione influisca
sulle cure o sulle possibilità di guarigione. Sono le
conclusioni, appena pubblicate sulla autorevole rivista
scientifica internazionale Jama Oncology, dello studio
internazionale Sound, che ha coinvolto 14 centri internazionali
e reclutato 1.463 donne di ogni età affette da tumore alla
mammella di diametro inferiore o uguale a due centimetri, con
linfonodi ascellari indenni da malattia alla ecografia eseguita
prima dell'intervento.
Alla sperimentazione ha dato un contributo la Breast Unit
dell'ospedale Sant'Anna della Città della salute di Torino, che
ha reclutato il più alto numero di pazienti dopo l'Istituto
europeo di oncologia di Milano, Centro coordinatore dello
studio. Il responsabile dello studio alla Breast Unit del
Sant'Anna di Torino è stato Mauro Porpiglia, afferente alla
Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria, diretta da Chiara
Benedetto, entrambi tra gli autori della pubblicazione.
Le pazienti coinvolte sono state suddivise in due gruppi:
quelle del primo (di controllo) sono state sottoposte al
trattamento standard di asportazione della lesione tumorale e
del linfonodo sentinella ascellare, quelle del secondo
(sperimentale) hanno omesso la chirurgia ascellare, quindi
evitando conseguente come la riduzione della morbilità. Al
termine delle terapie postoperatorie (ormonale, chemioterapia,
radioterapia) le pazienti sono state sottoposte a controlli
periodici e, dopo un periodo di osservazione superiore ai cinque
anni, non sono emerse differenze in termini di recidiva e di
sopravvivenza. (ANSA).
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