L’INTERVISTA
Guzzetti: «Io, sindaco rockstar»
4383 giorni da primo cittadino. «Il mio successore se ne freghi di non reggere il confronto con me»

«Ho cambiato il modo di fare il sindaco in Italia». Come ha sempre fatto, Lorenzo Guzzetti tiene i toni alti nel prepararsi a lasciare la politica e a tornare a essere un semplice cittadino.
Alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale, dice che ha dato abbastanza al paese e che continuerà a essere protagonista della vita della comunità in altri modi, ma c’è da scommettere che la luce dei riflettori gli mancherà.
Sindaco Guzzetti, con che animo si appresta a lasciare il Comune dopo quasi 13 anni?
«Con la consapevolezza che amministrare è stato un momento di svolta nella mia vita. Uboldo mi ha chiesto tutto e mi ha dato tutto, ricambiando il mio impegno con amore e affetto».
Però è stato parecchio criticato per i suoi toni…
«Sono stato un sindaco atipico, che ha sempre detto quel che pensava, senza mai nascondersi. Un collega mi ha detto che ho cambiato il modo di fare il sindaco in Italia e questo non può che inorgoglirmi».
Cosa le mancherà di più?
«La possibilità di fare del bene per la mia comunità. Ma lo farò in altro modo, restando il Lorenzo di sempre: del resto la gente mi ha sempre dato del tu. Non mi ha mai chiamato signor sindaco».
Cosa risponde a chi le contesta di avere usato il Palio per fini politici?
«Chi dice questo sappia che il Palio, organizzato dalla parrocchia, non ha mai preso un euro dal Comune e che avere un sindaco nel comitato mi ha creato più problemi che vantaggi».
Come ha preso la fuoriuscita dei suoi due assessori Mazzuccato e Ceriani da Uboldo al Centro?
«Assessori chi?» (e ride, ndr)
C’è qualcosa che rimprovera alle liste in corsa alle elezioni rispetto al suo gruppo politico?
«Il fatto che ogni volta è lo stesso copione: spuntano i soliti noti che fanno la morale e poi, da perdenti, spariscono per altri cinque anni. Nessuno che candidi gente davvero rappresentativa della comunità, come solo Uboldo al Centro sa fare».
Che cosa consiglia al suo successore?
«Chiunque sarà gli vorrò bene e avrà la mia stima e amicizia, ma fin d’ora gli consiglio di fregarsene di non poter reggere il confronto con me: uno che ha vinto tre volte (per 4.383 giorni di governo) e che se si ricandidasse probabilmente potrebbe avere solo Luca Saibene come concorrente. Il numero uno in assoluto, che ha saldato 8 milioni di debiti e realizzato 40 milioni di opere. Anche opere d’arte come il murale intitolato a Falcone e Borsellino e la Casa dei Talenti. Sono stato un sindaco rockstar e lo sanno tutti: per questo temono di perdere».
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