MILANO
Ucciso e bruciato nel Milanese, tre fermi anche una donna

(ANSA) - MILANO, 20 SET - La Polizia, coordinata dalla
Procura di Monza, ha fermato tre persone accusate di omicidio
aggravato, rapina aggravata, incendio e distruzione di cadavere
per l'omicidio di un italiano, di origine turca trovato
carbonizzato, il 23 luglio scorso, in un appartamento a Sesto
San Giovanni. Il gruppo è composto da un italiano, un albanese e
da una donna italiana.
Secondo gli accertamenti svolti dalla Sezione Omicidi della
Squadra mobile della Questura di Milano, l'uomo era stato
colpito da circa trenta fendenti, dopodiché i suoi aggressori
avevano tentato di distruggere le prove dando fuoco al cadavere
e all'appartamento. Gli investigatori della Mobile hanno
ricostruito la storia della vittima e la sua rete di amicizie, e
hanno individuato le tre persone che, per varie ragioni, avevano
maturato un profondo astio nei confronti dell'uomo, fino a
decidere di ucciderlo
Con l'analisi delle telecamere, dei tabulati telefoni e le
attività di intercettazione, è stato poi possibile ricostruire
gli spostamenti dei tre, individuando i vari ruoli nella notte
dell'omicidio.
Hayati Aroyo, 62 anni, era cognato del boss della mafia turca
Huseyin Sarai, ucciso a Crotone il 31 gennaio 2005 proprio
mentre la vittima di
Sesto San Giovanni era al volante dell'auto ma il suo omicidio
non
sarebbe connesso agli affari criminali della famiglia. Alla sua
identificazione certa, per via dello stato del corpo, gli agenti
della Mobile giunsero alcuni giorni dopo grazie alle impronte
digitali e all'Autorità giudiziaria turca.
L'italo turco si trovava in un appartamento che gli era stato
prestato da uno studente ventenne che per due mesi era andato in
vacanza. (ANSA).
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