PREOCCUPANO I COSTI
Ucimu: anno super, nonostante tutto
Macchine utensili e robot, per la produzione +14,6%

Bilancio di fine anno più che positivo per Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione a cui fa capo la manifattura che produce macchine utensili, robot e automazione.
«L’anno che sta per finire ha registrato una crescita a doppia cifra in tutti i principali indicatori economici e si attende un 2023 favorevole, sebbene con tassi di crescita più contenuti», ha dichiarato ieri a Milano l’imprenditrice varesina Barbara Colombo, al secondo mandato da presidente dell’associazione.
PRECONSUNTIVO: PIÙ 14%
I dati di preconsuntivo 2022 elaborati dal centro studi di Ucimu indicano che la produzione si è attestata a 7.255 milioni di euro, con un incremento del 14,6% rispetto all’anno precedente. In particolare, le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono cresciute del 27%, a 3.980 milioni di euro, mentre le esportazioni si sono attestate a quota 3.275 milioni di euro (+2,5%). Com’era già accaduto l’anno scorso, la domanda italiana di macchine utensili, robot e automazione è stata decisamente vivace, complice anche il sostegno degli incentivi 4.0 predisposti dal governo Draghi. Con un incremento del 31,3%, il consumo domestico è cresciuto a 6.575 milioni di euro, trainando non solo le consegne dei costruttori italiani, ma anche l’import (2.595 milioni di euro, +38,5%).
Sul fronte estero, secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, nel periodo gennaio-agosto 2022 (ultimo dato disponibile), principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati essere Stati Uniti (281 milioni di euro, +24,7%), Germania (199 milioni, -15,6%); Cina (122 milioni, -3,5%), Polonia (111 milioni +4,7%), Francia (105 milioni, +9,1%).
PREOCCUPA L’AUMENTO DEI COSTI
«Per quanto fatturiamo di più rispetto al passato si fatica a registrare risultati di esercizio all’altezza», ha dovuto ammettere Barbara Colombo. «L’incremento di fatturato ce lo mangiamo con l’incremento di costi che sono cresciuti. Penso ai costi energetici, alle difficoltà di reperimento di materie prime, componenti elettriche ed elettroniche, al caro energia e alle spese di trasporto e dei viaggi. Questi costi siamo riusciti a ribaltarli solo parzialmente sul prezzo di vendita al cliente finale. Se lo avessimo fatto al 100% avremmo poi avuto g randi difficoltà nel gestire la concorrenza asiatica».
LE PREVISIONI
Nel 2023 è previsto un aumento del 3,1% dell’export a 3,375 miliardi e delle consegne dei costruttori sul mercato interno, attese in crescita del 5,3% a 4,190 miliardi. Da evidenziare il carnet ordini dei costruttori italiani che risulta pari a 8,1 mesi di produzione assicurata, il valore più alto mai registrato negli ultimi tre decenni.
Il segreto della tenuta delle macchine utensili in una congiuntura apparentemente così sfavorevole? Secondo la presidente varesina di Ucimu, «l’Italia è sempre stata riconosciuta a livello internazionale primo per la qualità del prodotto e la ricerca di soluzioni tecniche su misura per il cliente». In aggiunta, «a favorirci è il percorso intrapreso da tempo che ha previsto ingenti investimenti nella digitalizzazione delle nostre aziende».
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