TRASPORTI PUBBLICI
Un “gigante giallo” per i frontalieri
Bus navetta antitraffico da Luino a Ponte Tresa svizzera. Dalla dogane transitano 173 veicolo al minuto

Un rilevamento condotto dal Dipartimento del territorio ticinese indica che dalle dogane ticinesi transitano 173 veicoli ogni sessanta secondi.
Nel 2018, attraverso le 22 dogane del Cantone sono transitate 93 mila auto al giorno, 40.000 di queste tra le 5 e le 9 del mattino. Il 78% delle auto dei frontalieri (in aumento) sono occupate da una sola persona.
Una delle aree di maggiore ingresso è proprio quella del luinese con i suoi 4 valichi: Fornasette, Zenna, Palone e Cremenaga. Che ci sia un aumento di automobili è indicato anche dai sindaci stessi, numeri che si riscontrano, chiaramente, anche nell’aumento dei frontalieri. Un aiuto concreto per togliere un po’ di veicoli da queste arterie, almeno per ora sulla tratta Luino-Ponte Tresa (una parte del percorso in territorio italiano, l’altro in area ticinese), potrebbe arrivare dal cosiddetto “gigante giallo”, la Posta con i suoi auto postali, appunto gialli.
Non è un segreto che dal prossimo anno saranno potenziati in maniera importante i collegamenti tra il Maggiore ed il Ceresio. Quello che invece davvero pochi conoscono è invece uno studio di fattibilità in dirittura d’arrivo tra multinazionali che si occupano di energia elettrica e, appunto, società di trasporto legate all’Auto Postale della regione di frontiera, per avere bus elettrici.
«Lo scopo - spiega il sindaco di Cremenaga Domenico Rigazzi che è dirimpettaio di questo territorio e che conosce in parte questi progetti - è creare un polo in grado di avere autobus che non portino solo i frontalieri ma anche turisti e viaggiatori comuni. Questi potrebbero salire in corriera a Luino oppure arrivare in auto fino a Fornasette, alle porte del Ticino, lasciare l’auto in un grosso park e ride, previsto in questo studio svizzero, e proseguire con corse di bus elettrici speciali verso Ponte Tresa, il resto del Malcantone, oppure prendere poi il treno da Ponte Tresa per arrivare in stazione a Lugano».
«Questi bus elettrici - prosegue il sindaco - sono una vera rivoluzione, considerando pure che sono previste stazioni di ricarica altamente tecnologizzate che ricaricherebbero i bus in 8 secondi. Si potrebbe salire a Luino, passando da Ponte per arrivare a Zurigo sempre con mezzi pubblici. Il servizio potrebbe essere esteso anche al Gambarogno grazie alla professionalità di persone che gestiscono questa linea di bus da quando c’era il cavallo sulla tratta, in 4 generazioni sono passati dal cavallo al trasporto elettrico anche se in realtà la prima “posta elettrica” l’hanno fatta andare nel 1916. Questo progetto porterebbe enormi benefici in tutta la nostra area, in Italia».
Il problema non è solo la viabilità, ma anche la qualità di vita. Il domenicale svizzero “Il Caffè”, che come tutta la stampa a sud delle Alpi sta trattando il tema del traffico alla frontiera, ha citato dati scientifici secondo i quali, nell’intera Confederazione, ogni anno muoiono da 2.200 a 2.800 persone per patologie legate all’inquinamento.
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