LA SAVE LIST
Un “patentino” per i cani pericolosi
Progetto di legge presentato in Commissione Sanità del Consiglio regionale: «Cani da salvare dall’incapacità di chi li detiene»

Un “patentino” obbligatorio per chi detiene cani potenzialmente pericolosi. Lo prevede il progetto di legge al Parlamento (Plp) “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità” presentato in Commissione Sanità presieduta da Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia). Pitbull, american staffordshire, bull terrier, cane corso e dogo argentino sono alcune delle 26 le razze della famiglia dei Terrier tipo “bull” o “pit bull” inseriti nella “save list”. «Non si tratta di una black-list, ma di una lista di ‘cani da salvare’ dall’incapacità di chi li detiene senza averne unadi adeguata conoscenza e preparazione» la precisazione Roberto Anelli (Lega), vice presidente della Commissione Sanità e relatore del provvedimento. Il problema della presenza di cani potenzialmente pericolosi è stato rilanciato recentemente anche a Varese dopo le segnalazioni dei resideenti della frazione di Lissago.
MANCANZA DI REQUISITI
«Oggi non è richiesto alcun requisito specifico per possedere in sicurezza questi cani potenzialmente pericolosi - prosegue Anelli -. I casi di cronaca ci raccontano sempre più spesso di aggressioni provocate da proprietari impreparati e non in grado di gestire questi cani oppure di persone che volontariamente scelgono queste razze per obiettivi criminali. Serve, pertanto, una legislazione specifica per prevenire rischi a danno sia delle persone, soprattutto dei bambini, che di altri animali. Cercare di normare il possesso di queste razze è, inoltre, uno strumento per tutelare il loro benessere che non è garantito da chi li acquista e li detiene in modo inconsapevole e, spesso, li abbandona né dalla loro permanenza nei canili, soprattutto se si tratta di strutture prive di requisiti idonei».
LA SAVE LIST
Il testo propone una “save list” di cani potenzialmente pericolosi. Eccola: Dogo Argentino, Fila Brasileiro, Tosa giapponese, American Pit Bull Terrier e Pit Bull Terrier, Staffordshire Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Bullmastiff, Rottweiler, Cane corso, Perro de Presa Canario o Presa Canario o Mallorquin, American Bulldog, Cane da pastore di Charplanina, Cane da pastore dell’Anatolia, Cane da pastore dell’Asia Centrale, Cane da Pastore del Caucaso, Cane da Pastore Maremmano Abruzzese, Cane da Serra da Estreilla, Rafeiro do alentejo, Rhodesian Ridgeback, Tosa Inu, Bandog, Boerboel, Akita Inu, Cane Lupo Cecoslovacco, Cane Lupo di Saarloos e Cane Lupo Italiano.
PERCORSO FORMATIVO
I proprietari dei cani inseriti nella “save list” dovranno seguire un percorso formativo articolato in due step: un corso teorico per il conseguimento di un “patentino” e uno pratico per la valutazione della capacità del conduttore del cane e delle caratteristiche psicofisiche dell’animale effettuata attraverso un test di controllo (CAE-1) somministrato dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI).
Nel caso in cui il proprietario non superi l’esame finale del corso o il cane non ottenga una valutazione favorevole al test CAE-1, i servizi veterinari certificano l'incapacità di gestione del cane e il Comune, su richiesta dell’ATS, adotta un provvedimento di sequestro dell’animale con affido a strutture rifugio. In caso di valutazione sfavorevole al test CAE1, lo stesso può essere ripetuto fino a tre volte entro tre mesi.
Il Plp contiene, inoltre, l’obbligo a carico dei proprietari di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni provocati a persone o ad altri animali dal proprio cane, di applicare museruola e guinzaglio quando l’animale si trova in luogo aperto al pubblico, in locali pubblici o su mezzi pubblici di trasporto e di segnalare il cane alle ATS competenti per territorio. Dalla metà di febbraio saranno programmate le audizioni con le associazioni e le istituzioni interessate.
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