LA TESTIMONIANZA
Una varesina negli Usa: «Io immigrata, ora spero nel rosso»
La scrittrice Liliana Isella vive a Los Angeles

Da cittadina americana approdata da Varese a Los Angeles con un solo visto turistico, tanti sogni da realizzare e nessuna idea di quanto sarebbe costato sopravvivere a tanta ingenuità, voto per partito preso: voto blu, voto Democratico, voto per i sogni e per i sognatori. Eppure, la mattina del 6 novembre, davanti alla sconfitta della mia squadra blu e alla vittoria dei rossi, in segreto ho tirato un sospiro di sollievo: il sollievo di un cuore che non dovrà affrontare quattro anni di delusioni della peggiore specie, quelle che arrivano da chi ami e in cui credi ma che, inevitabilmente, finisce sempre per tradirti e deluderti.
Ma che cos'è, nello specifico, che porta questa cittadina americana venuta dal niente, con dieci anni da extracomunitaria alle spalle e tanti lavori umili prima di ottenere la tanto desiderata green card e la cittadinanza poi, un percorso accademico di Arti Liberali al Santa Monica College prima della possibilità di esprimersi come ballerina, attrice, pianista, podcaster e scrittrice, a tirare un sospiro di sollievo quando i suoi valori blu perdono e al potere ci va il rosso degli oligarchi, degli omofobi, dei razzisti, dei misogini e degli estremisti religiosi?
Beh, se in quanto donna immigrata voto per partito preso, in quanto artista guardo ai politici come a personaggi in scena e quello che vedo è un costante, intricato e pericoloso scambio di maschere dietro le quinte di questo nostro teatro Americano: i personaggi che indossano la maschera blu, democratica e popolare, si comportano da rossi e i personaggi che indossano la maschera rossa, elitaria e inflessibile, si comportano da blu.
Non è un caso che a Los Angeles, la città blu dipinta di blu, i democratici abbiano permesso che il costo di un monolocale salisse a $3,100 al mese quando lo stipendio base di un cuoco di linea in uno degli innumerevoli ristoranti al servizio di attori e miliardari, dove una pasta costa $30 e un caffè $7, guadagni solo $35.000 l’anno. E non è un caso che Trump abbia aiutato per primi i lavoratori dipendenti, durante la pandemia nel 2020, elargendo generose cifre settimanali a sostegno di chi non poteva lavorare per via del lockdown, e che nel 2021, dopo l’insediamento di Biden, gli stessi lavoratori si siano trovati a dover giustificare la loro qualifica per aver ricevuto tali somme, nel tentativo dell’amministrazione Biden di recuperare i soldi elargiti ai lavoratori dalle tasche dei lavoratori stessi. E non è un caso che Hollywood, la stessa Hollywood che ha permesso e sostenuto l’ascesa di un mostro misogino, elitario, razzista e violento come Harvey Weinstein e ne abbia difeso le gesta fino alla rivoluzione popolare, sia da sempre democratica.
Trump si porterá a Washington come vicepresidente JD Vance, che fino a poco tempo fa era un suo fermissimo oppositore. Millennial ed ex marine lanciatosi nell’imprenditoria dopo la laurea a Yale e cresciuto in Ohio da nonni lavoratori iscritti al partito democratico, Vance ha sposato con un rito inter-religioso (cattolico con un passato da evangelista lui, induista lei) la moglie Usha, avvocatessa femminista, vegetariana e induista iscritta al partito democratico fino al 2014 e repubblicana solo dal 2022, in tempo per sostenere l’ascesa del marito JD alla Casa Bianca.
È vero, JD Vance ha appena chiamato le donne californiane come me, le artiste non sposate, le iscritte al partito democratico, le guerriere dei sogni e della libertà, gattare senza figli (childless cat ladies). Io sono anche disposta a prenderlo come un complimento, se JD porterà nell’amministrazione Trump quei suoi valori vegetariani e animalisti, inter-religiosi, culturali e popolari, che fatico a vedere sotto la mia tanto amata bandiera democratica. Se invece me lo spezzerà, questo cuore di gattara senza figli, potrò almeno dire che me lo aspettavo, da un repubblicano come lui. Dopo di che, lui e Trump si renderanno conto di quanto affilate sono, le unghie di noi gattare senza figli, democratiche e indispettite.
Liliana Isella - scrittrice
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Sulla Prealpina in edicola oggi, martedì 21 gennaio, ampi servizi sul ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America
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