IL CASO
Va a rubare all’ex Mizar con i figli in braccio
Il colpo ai danni di un’azienda di materiale elettrico

Rubare è sempre un atto deprecabile, farlo con un bambino in braccio è qualcosa di odioso oltre ogni immaginazione. Eppure è proprio quello che è successo al Mizar Park domenica pomeriggio. A fare notizia non è tanto il furto in sé - sono stati rubati da un magazzino dei cavi elettrici e delle prese - quanto il fatto che il ladro abbia commesso il crimine portando con sé un bambino di pochi mesi, che teneva in braccio, e una bimba dell’età apparente di 3-4 anni, quasi certamente entrambi suoi figli.
BASTONATE ALLE TELECAMERE
A immortalare il malvivente – che dai tratti parrebbe straniero - le immagini delle telecamere di videosorveglianza ora al vaglio della Polizia di Stato, che si è già messa sulle sue tracce raccogliendo molti elementi che potrebbero essere utili per identificare il responsabile. Tutto questo nonostante il ladro, prima di rubare il materiale elettrico (un bottino stimato in qualche migliaio di euro) si sia premurato di spaccare altre telecamere con dei bastoni di legno, pensando così di sfuggire agli occhi elettronici (in realtà più numerosi ed efficienti di quanto pensasse). Le immagini parlano chiaro e fanno impressione. Il malvivente si è avvicinato alla catasta delle assi di legno - poi utilizzate per mettere fuori uso alcune telecamere – portando in braccio il figlioletto di pochi mesi e la bimba. Bambini usati come “complici”, naturalmente ignari e incolpevoli. La scena è stata particolarmente impressionante, proprio per il coinvolgimento di fanciulli.
Dopo aver recuperato i bastoni, il malvivente è andato a colpire le telecamere circostanti e quelle del parcheggio centrale, pensando così di poter agire indisturbato. Ha fatto però male i propri conti perché l’occhio elettronico ne ha immortalato il percorso, dall’arrivo nel parcheggio del Mizar Park con la propria utilitaria (peraltro posteggiata nello spazio riservato ai disabili) fino a quando ha preso i bastoni di legno. Al momento non è ancora chiaro se il furto dei cavi elettrici sia stato compiuto domenica pomeriggio o nella notte tra domenica e lunedì. Nel secondo caso, il passaggio di domenica pomeriggio sarebbe stato effettuato solo per “preparare il terreno”. Difficile quindi dire se l’uomo possa essere ritenuto direttamente responsabile del furto, oppure se il suo ruolo sia stato più marginale. Le telecamere comunque hanno fatto il loro lavoro e gli elementi in mano agli inquirenti dovrebbero essere sufficienti per risalire all’identità dello straniero, o almeno dell’intestatario della vettura con cui è arrivato al Mizar Park.
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