VIAGGI E SANITA’
Vaiolo delle scimmie, Malpensa alza la guardia
Massima attenzione in aeroporto: opera di sensibilizzazione dei viaggiatori diretti in Paesi con focolai

Dall’Argentina all’India, sono molti gli aeroporti nel mondo che stanno rafforzando la sorveglianza sanitaria dopo che l’Organizzazione mondiale della Sanità, Oms, ha dichiarato la malattia Mpox, più conosciuta come vaiolo delle scimmie, «un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale». Anche Malpensa, porta d’arrivo e di partenza per milioni di passeggeri, tiene gli occhi aperti: infatti, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha diramato un bollettino a tutte le sedi degli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera, compreso quello dello scalo della brughiera, dove si raccomanda di sensibilizzare i viaggiatori diretti in Paesi con focolai e di fornire loro informazioni pertinenti per proteggere sé stessi e gli altri prima, durante e dopo il viaggio.
ZOONOSI VIRALE
Il vaiolo delle scimmie, patologia causata dal monkeypox virus, è una zoonosi virale, cioè una malattia che è trasmessa dagli animali all’uomo, ma può anche diffondersi da una persona a un’altra. La trasmissione può avvenire attraverso il contatto fisico stretto, compresa l’attività sessuale, con una persona infetta, con i suoi fluidi corporei o le sue lesioni cutanee. Il virus può essere trasmesso anche da oggetti contaminati quali vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, dispositivi elettronici e superfici. È per questo motivo che è molto importante, se si viaggia in zone dove Mpox è endemica come nei Paesi dell’Africa centrale e occidentale, prestare la massima attenzione ed evitare di partecipare a eventi con assembramenti. E una volta tornati a casa, se si avvertono sintomi che includono febbre, sonnolenza, dolori muscolari e mal di testa, e dopo tre giorni si nota la comparsa della tipica eruzione cutanea, isolarsi e avvertire il medico.
IN CIRCOLAZIONE IN EUROPA
Questa zoonosi è uscita dall’Africa una ventina dai anni fa con casi sporadici, ma dal 2022 sta circolando in diverse nazioni d’Europa, Italia compresa che a oggi conta 1.056 casi confermati, di cui 262 collegati a viaggi all’estero. Secondo diversi studi l’aumento del traffico aereo, soprattutto dopo la pandemia da Covid, ha agevolato infatti il diffondersi del virus nel mondo attraverso i viaggiatori. Quel che preoccupa l’Oms e gli organi sanitari nazionali è la variante di tipo I, più aggressiva di quella II, ma per adesso in Lombardia non se ne registrano casi.
DUE TIPOLOGIE
«Esistono due tipi geneticamente distinti di Mpox», ha spiegato Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, in una nota divulgata da Regione Lombardia. «Il tipo I (o “clade I”), con i sottotipi Ia e Ib, e il tipo II (o ”clade II”), con i sottotipi IIa e IIb. Attualmente in Lombardia non sono stati riscontrati casi dovuti al tipo I: nel 2023 erano stati registrati 29 casi di Mpox, mentre per il 2024 a oggi sono stati confermati 21 casi, tutti del tipo II che presenta un basso rischio di complicanze gravi». Insomma, per ora non si fanno allarmismi e non ci si deve preoccupare, ma la collaborazione di tutti - compresi i passeggeri di Malpensa - è fondamentale per evitare di ammalarsi mentre si è in viaggio e di contagiare altre persone quando si riatterra in Italia.
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