L’INTERVISTA
Valerio De Molli (Teha): «Ottimisti sulla crescita»
Il numero uno di “The European House - Ambrosetti” parla alla Prealpina delle sfide che attendono l’Italia

Un varesino con lo sguardo nel mondo che non perde mai l’ottimismo. Valerio De Molli, 58 anni, numero uno di “The European House - Ambrosetti”, il gruppo che organizza i celebri Forum di Cernobbio, ha fatto visita alla Prealpina e ha tracciato un quadro ad ampio raggio sull’economia fra Italia e contesto globale.
«BISOGNA ESSERE PROTAGONISTI PER DARE FUTURO AL NOSTRO PAESE»
Partendo da un dato di fatto basato sui numeri ma anche su un sentiment: «Non condivido il pessimismo di alcuni imprenditori sulla bassa crescita dell’Italia - sottolinea il Ceo -. Quel più 0,7-0,9% all’anno fino al 2025 non è poca cosa: altri Paesi fanno meglio? Intanto rispetto all’ultimo ventennio abbiamo triplicato questi valori: e non condivido nemmeno la posizione della presidenza di Confindustria per le poche risorse date dal Governo al mondo delle imprese. Non bisogna tendere la mano per avere qualcosa, bisogna essere protagonisti, inventare, produrre, progettare per dare un futuro al nostro Paese e coinvolgere i giovani. Certo dobbiamo combattere il calo demografico facendo più figli e accogliendo più immigrati, ormai indispensabili in alcuni settori snobbati dagli italiani. Le aziende cercano lavoratori e non li trovano».
«TROVATE STRADE ALTERNATIVE NONOSTANTE LE TRAGEDIE UMANE DEVASTANTI
Una ventata di ottimismo, sì, ma anche una sferzata alla logica dei piagnistei. «Il business trova sempre il modo per aggirare gli ostacoli e riprendersi, intercettare nuove vie, fosse anche per arginare la chiusura del Canale di Suez o reagire ai rincari energetici - aggiunge De Molli -. Stiamo assistendo a delle tragedie umane devastanti, come le guerre in Ucraina e in Cisgiordania che costano decine di migliaia di vittime. Eppure a livello economico si è riusciti a evitare il disastro. Da un giorno all’altro l’Italia ha perso 20 miliardi di rapporti commerciali con la Russia, ma ha trovato in fretta strade alternative. Certo non si potrebbe fare nulla davanti alla terza guerra mondiale con attacchi nucleari, ma continuiamo ad andare avanti, a rispondere alle difficoltà. Per tre anni consecutivi abbiamo messo a segno il record di export: nel 2023 siamo arrivati al massimo storico, mai visto, di 800 miliardi di euro di esportazioni, assestandoci nella top 5 mondiale».
«PUNTARE SULLO SPORT RIDURREBBE LA SPESA PUBBLICA SANITARIA
La chiamano resilienza, parola oggi di moda incarnata da sempre da chi deve difendere fatturati e posti di lavoro. Le idee nuove non mancano: a volte bisogna mettere a frutto quello che già esiste o potrebbe essere potenziato. Come lo sport, «che non è soltanto emozione ma anche volano economico, che sfiora l’1,4 del Pil nazionale e conta 400mila occupati - incalza il manager -. Vale anche per Varese che si sta rilanciando bene in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Questo è un territorio storicamente legato a società importanti, dal ciclismo al calcio, dal basket al canottaggio: anche se alcune sono in condizioni critiche, significano sempre moltissimo. Il nostro Osservatorio valore sport riunisce le grandi aziende di diversi settori e quantifica il contributo economico dell’intera filiera. Non parliamo solo di ricchezza ma anche di risparmio, considerando che facendo attività fisica fin da piccoli e riducendo la sedentarietà, di cui l’Italia è malata, si ridurrebbe la spesa pubblica sanitaria, che vale 134 miliardi».
© Riproduzione Riservata