IL RITO
Bagno nel gelo per il battesimo
Si rinnova la cerimonia ortodossa nel lago di Ghirla: «Vorremmo il permesso per accendere il fuoco»

Tutto pronto per il rito ortodosso.
Quest’anno la neve non c’è e il lago non si presenta rigido come gli altri anni.
Ad ogni modo le temperature non saranno ugualmente di molti gradi al di sopra dello zero.
Nonostante questo, spinti dal calore della fede, dalle ore 15 di domani, domenica 19 gennaio, una trentina di ortodossi entreranno nelle acque del Lago di Ghirla per celebrare il Battesimo di Cristo, una delle ricorrenze più seguite e amate dai fedeli della Chiesa cristiana d’Oriente.
Come avviene in Russia e in tutti i Paesi ortodossi, nel giorno di questa ricorrenza le acque diventano sacre.
E, chi crede, può immergersi rievocando quanto fece Gesù Cristo nel fiume Giordano.
Ma con temperature, come avviene in Valganna, decisamente più rigide rispetto alla Palestina.
Qualche anno fa, per esempio, si dovette addirittura utilizzare una motosega per creare uno spazio nei venti centimetri di ghiaccio che ricoprivano lo specchio d’acqua.
Fra pochi giorni, invece, non dovrebbero esserci problemi. «Entrando nell’acqua - spiega padre Vladimir Khomenko, attorno a cui, da ormai oltre un decennio, a Varese si è creata una fertile comunità ortodossa - Cristo ha tolto tutti i peccati del mondo. Quindi, anche noi, oggi, vi entriamo credendo fortemente che quest’acqua benedetta ci purifica dai nostri peccati».
Di solito alla cerimonia partecipano una settantina di persone che, con gli anni, sono aumentate, portando in Valganna fedeli dalla Svizzera, da Milano e da altre zone del Varesotto, oltre a qualche curioso.
Una trentina, fra cui anche dei bambini, si immergono. Per evitare il congelamento «chiediamo il permesso di accendere un fuocherello - continua il pastore - su cui, chiaramente, vigileremo in ogni istante. Per ora il permesso non ci è ancora stato dato, ma ci auguriamo vivamente che possa esserci concesso».
Il rito viene celebrato con la guida spirituale a dare l’esempio e ad entrare per primo, dopo una serie di preghiere, canti e benedizioni.
A quel punto si cammina dentro l’acqua, indossando soltanto una tunica di lino. Un passo dietro l’altro scompaiono i piedi, le ginocchia, il ventre, l’addome, il petto. Solo la testa rimane all’aria.
Poi ci si immerge completamente con il capo, per tre volte e, ogni volta, si compie il segno della croce ortodosso che, dopo il “Padre” sulla fronte e il “Figlio” sul costato, contrariamente a quanto avviene per i cattolici, prima gira a destra e poi a sinistra per lo Spirito Santo.
Una cerimonia a cui si potrà assistere domani. Sul Lago di Ghirla che, per un giorno, diventerà acqua sacra agli ortodossi.
© Riproduzione Riservata