L’INAUGURAZIONE
Suona la campana d’Oriente
I rintocchi si sono sentiti per la prima volta. Padre Khomenko: «Così possiamo annunciare le cerimonie»

Alle 11.25 di ieri, venerdì 22 marzo, la prima campana ortodossa di Lombardia ha rintoccato i primi suoni. A Casbeno si è infatti vissuto un momento storico per la comunità varesina legata alla religione d’Oriente: per la prima volta in regione è stato issato un campanile ortodosso e sono risuonate le campane.
La cerimonia è avvenuta in via Milazzo 15 dove, da qualche mese, i varesini ortodossi hanno costruito la loro casa, nella chiesa dedicata ad Aleksandr Jaroslavic Nevskij.
A Casbeno, l’oratorio dei Dralli e la relativa chiesetta, risalente al Settecento, erano ormai abbandonati e ingrigiti. Fino a quando il complesso non è stato comprato dagli ortodossi che, ora, hanno completato l’opera, issando il campanile.
Tolte le tegole del tetto, hanno posizionato una struttura alta circa un metro: due pilastri, un archetto e il timpano, sorreggono le due campane, portate da un monastero di Kiev e, in alto, vi è l’inconfondibile simbolo ortodosso: la cupola “a cipolla” nera e una croce dorata, arrivate direttamente da Mosca.
Vi è anche da sottolineare come il piccolo campanile, spostato sulla sinistra della facciata, così come vuole tradizione lombarda, conferisce anche una maggiore armonia al luogo di culto, oltre a sposare l’architettura di diverse chiese italiane.
«Per noi è un momento molto importante - ha commentato padre Vladimir Khomenko, parroco della comunità varesina da un decennio - perché portiamo nella nostra chiesa i simboli dell’ortodossia: la croce della resurrezione e le campane che, tramite un sistema elettronico, annunceranno le cerimonie».
All’evento hanno partecipato una cinquantina di fedeli della comunità varesina, impegnati in canti di ringraziamento e benedizione, così come avvenuto in questi anni, quando il gruppetto si è ingrandito con l’arrivo di altre nazionalità di stranieri immigrati a Varese, ma anche di diversi italiani.
Con la conclusione dei lavori sul campanile, si apre una nuova pagina per la comunità ortodossa varesina, la cui parrocchia venne fondata nell’anno 2000.
Una prima svolta si ebbe una decina di anni fa quando, dopo una serie di preti che si sono succeduti, in città arrivò padre Vladimir Khomenko. A quel punto iniziò la ricerca di una “casa” per la preghiera e le altre attività della comunità: prima gli ortodossi furono ospitati alla chiesa della Brunella, poi monsignor Franco Agnesi offrì una sala conferenze presso il De Filippi.
Chiaramente, però, si trattava di una situazione temporanea. Tanto che i parrocchiani Velimir Gasic e Elena Archipova, marito e moglie, hanno comprato e donato ai confratelli e alla Chiesa russa ortodossa la chiesetta di Casbeno, l’ex oratorio dei Dralli e un appartamento lì accanto.
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