DA SVIZZERA A VALLE OLONA
Valmorea alla francese? Oui
Progetto di una cicloferrovia sui binari del vecchio treno a vapore. «Grande potenziale turistico»

Tutti in carrozza. Ma non quella classica da convoglio ferroviario e soprattutto senza lo sbuffo a vapore che aveva caratterizzato la linea fino a quasi mezzo secolo. Per la Valmorea sarà un ritorno al futuro. Guardando alla Francia e all’iniziativa dei “velorail”, traducibile in cicloferrovia, che stanno spopolando, con numeri da turismo impressionanti. Valmorea come sud Alsace? Oui.
IN PRINCIPIO ERA IL TRENO
Il progetto è stato affrontato da Regione coi sindaci del Varesotto e del Comasco coinvolti territorialmente nel progetto di recupero della ferrovia della Valmorea, un tracciato appunto transfrontaliero che dalla vicina Svizzera scende fino alla Valle Olona, toccando in primis Malnate e poi giù fino a Castellanza. Quei binari così ricchi di fascino e storia hanno visto convogli appunto fino alla fine degli anni ‘70, quando la linea venne dismessa, salvo poi essere riabilitata un po’ a titolo sperimentale in epoca più recente, ma ormai deserta dal 2014.
LA PRIMA SVOLTA
A lungo si è parlato del recupero di questo tracciato di binari e un comitato ha spinto perché dalle parole si passasse a qualcosa di più concreto. Ed ecco, lo scorso anno, il presupposto: 10 milioni di euro messi sul piatto dalla Regione. Senza di quelli... Ma i danè non bastano: serviva un progetto condiviso coi sindaci e un’idea forte e sostenibile. Che adesso irrompe. Incuriosisce. Piace (pare) ai sindaci.
«PRIMI IN ITALIA»
Dunque, al posto del treno a vapore (che non viene escluso ma subordinato all’altro mezzo, più moderno e green) ecco il velorail, alimentato a pedali o elettricità. Un po’ come le biciclette assistite, solo che in questo caso si tratta di “macchinine” o mini-vagoni aperti. «Saremo i primi in Italia a recuperare in questo modo una linea storica» spiega il consigliere regionale varesino della Lega, Emanuele Monti, che ringrazia l’assessore lombardo ai Trasporti, Claudia Maria Terzi, per aver colto nell’innovazione la possibile rinascita di una tradizione perduta. Primi per due motivi, precisa Monti: nel ripristino di binari dismessi offrendo un servizio turistico, e nell’inedita versione francese di velorail. Per esclamare chapeau!c’è tempo ma la novità fresca è che si parte con la fase preliminare della progettualità. Fischia il treno, pardon il velorail.
«DEBUTTO NEL 2025»
Ma quando si potrà salutare il ritorno della Valmorea in chiave turistica? «Entro la fine del prossimo anno o all’inizio del 2025» prevede il varesino Monti, almeno per un primo lotto, più verso nord. Ma c’è una scadenza più imminente: a settembre l’incontro con tutti gli attori interessati, a partire dalla Camera di commercio. «Perché la linea attraversa luoghi di interesse storico, ambientale e turistico, quindi può diventare, anzi diventerà una grande attrazione in Lombardia».
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