REMIGRATION SUMMIT
Vannacci: «Gassman? Ipocrisia radical chic»
Botta e risposta a distanza tra l'eurodeputato e l'attore sul caso Gallarate

«La solita ipocrisia radical chic. Il Remigration Summit si é svolto nel pieno rispetto della legge e della libertà d’espressione». A stretto giro di posta arriva la replica alle parole di Alessandro Gassman da parte di Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, sulle polemiche innescate dal Remigration Summit al teatro di Gallarate.
«Un evento regolarmente autorizzato, che ha affrontato un tema scomodo ma reale - ha incalzato Vannacci -: la gestione dei flussi migratori e il diritto dei popoli a preservare la propria identità. E cosa succede? Alessandro Gassman, evidentemente più interessato ai salotti romani che alla volontà popolare, propone di cancellare il nome di suo padre dal teatro». «Il Teatro Gassman - rimarca - non è proprietà privata, è un bene pubblico, dedicato a un grande attore, non al figlio. Difendere le idee, anche forti, non è un crimine: è democrazia. Chi grida alla censura dimostra solo fastidio verso chi non si adegua al pensiero unico. Basta con le intimidazioni ideologiche».
Alle parole di Vannacci, si aggiungono le considerazioni di Stefania Bardelli, del Team Vannacci Vidoletti: «In questo Paese ormai basta parlare di confini, sovranità e identità per essere etichettati come estremisti. A Gallarate si è parlato di rimpatri e difesa dei confini non di razzismo, questa è responsabilità. Chi urla allo scandalo lo fa perché non tollera il dissenso».
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