SICUREZZA
Droga nei boschi, De Corato: «Serve l’Esercito»
Proposta dell’assessore regionale contro lo spaccio

Il ritrovamento del cadavere di un nordafricano in un’area di sosta lungo la Statale 336, a Vanzaghello, ha riaperto il dibattito sul tema della sicurezza e dello spaccio di droga. Le indagini puntano infatti agli ambienti della compravendita di stupefacenti, vista anche la vicinanza alle aree boschive tra Vanzaghello e Lonate Pozzolo.
«Come denuncio da tempo - dichiara Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale - in Lombardia sono state individuate 38 aree boschive in cui si spaccia droga, aree “controllate” in gran parte dalle mafie africane. Questo è l’ennesimo omicidio maturato in questo contesto criminale».
ARRESTI E SEQUESTRO DI ARMI
«Regione Lombardia ha stanziato 3 milioni e mezzo di euro per il Parco delle Groane, una delle zone più pericolose, per finanziarne la sorveglianza. In accordo con i Prefetti sono state inoltre condotte diverse operazione di polizia con arresti e sequestro di veri e propri arsenali in tutte queste aree boschive. Ma arginare un simile fenomeno è complesso», continua De Corato.
LA PROPOSTA
«Sono d’accordo con la proposta di impiegare uomini delle forze dell’ordine a cavallo che potrebbero muoversi più agevolmente nei boschi - conclude De Corato - ma soprattutto ritengo fondamentale usare i militari di “Strade Sicure” per controllarle. Questi militari professionisti, uomini e donne, si trovano già a Milano alla Caserma Perrucchetti e potrebbero essere impiegati immediatamente. Nel 2009, quando il centrodestra impiegò l’esercito con l’operazione “Strade Sicure”, i reati calarono del 40% in città. Lo stesso si potrebbe fare impiegandoli anche nelle aree boschive».
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