IL PROCESSO
I coniugi che rubavano in chiesa patteggiano
Senza lavoro e con due figli, si impossessavano delle offerte. La parrocchia di Sant’Ambrogio, a Vanzaghello, rinuncia al risarcimento

«Da parte nostra non abbiamo nessuna intenzione di ricevere i 100 euro che i signori vogliono offrire a titolo di risarcimento. Desideriamo che questi soldi siano destinati per il mantenimento dei loro figli»: la parrocchia di Sant’Ambrogio , a Vanzaghello, ha perdonato la coppia che tra novembre e dicembre svuotò le cassette delle offerte. «A noi basta sapere che sono pentiti di quanto compiuto, nella speranza che non commettano più tali gesti».
IL PATTEGGIAMENTO
Marito e moglie - difesi entrambi dall’avvocato Simona Ranisi - hanno patteggiato davanti al gup Stefano Colombo un anno e nove mesi più 400 euro di multa lui e un anno e undici mesi più 500 euro di multa lei. Il giudice ha dichiarato inoltre l’inefficacia dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
CINQUE EPISODI
Cinque gli episodi contestati dal pubblico ministero titolare del fascicolo Susanna Molteni. I coniugi avevano escogitato un metodo fantasioso e innocuo per arraffare le monete: usavano una fascetta di 65 centimetri, di plastica rigida, a cui veniva attaccato un nastro biadesivo. Era sufficiente infilarla nelle fessure per racimolare quei pochi euro destinati alla chiesa. Non agivano da soli, ma i l complice non è ancora stato individuato.
L’indagine era partita da un tentativo di furto sventato dal segretario del parroco Armando Bosani che il 15 dicembre vide la donna armeggiare all’interno della struttura e chiamò i carabinieri di Castano Primo: bloccata prima che potesse scappare, come invece fecero il marito e il socio, rimase con il cerino in mano. Certo non avrebbe immaginato che la parrocchia volesse passare in rassegna le immagini delle giornate precedenti, attingendole dalle telecamere di videosorveglianza puntate sui candelieri.
IL TRASFERIMENTO DALL’AUSTRIA
Invece il sacerdote non lasciò correre e l’identità dei coniugi sinti - residenti ad Abbiategrasso - venne accertata subito. Senza lavoro, con due figli piccoli e i genitori da accudire, la vita della coppia nell’arco di un anno - da quando cioè avevano lasciato l’Austria - era andata in pezzi e non sapendo come tirare a campare il marito si mise a rubare in chiesa. Lui e la moglie, durante l’interrogatorio con il gip Colombo, raccontarono tutte le difficoltà che li avevano portati a scivolare nel penale e ammisero le loro colpe. Erano davvero afflitti quel 16 febbraio, soprattutto pensando a quale fine sarebbero andati incontro i minori. Ma erano incensurati con una famiglia difficile sulle spalle, così vennero loro concessi gli arresti domiciliari. Dallo scorso 12 aprile avevano soltanto l’obbligo di firma, ma con il patteggiamento anche quella forma di restrizione è venuta meno. Sperando per loro che non si ricaccino nei guai.
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