IL PROCESSO
Furto di energia elettrica: condannato
Ristoratore aveva applicato un magnete per “rallentare” i consumi: 87mila euro risparmiati, il tribunale gli infligge un anno e otto mesi

Applicò un magnete al contatore dell’energia elettrica, in modo da “rallentare” i consumi di luce.
In questo modo evitò di pagare oltre 467.000 kilowattora di energia, pari a quasi 87mila euro. Uno stratagemma che è costato al ristoratore Giuseppe Tortora, 65 anni, una condanna a otto mesi di reclusione per furto aggravato.
Un furto che il titolare del ristorante pizzeria Europa, presente ieri nell’aula del Tribunale di Varese, ha giustificato con i «problemi economici» che stava affrontando nel periodo al centro delle indagini (tra il 2012 e il 2016).
«Mi sono trovato in un momento di crisi: come ora, non riuscivamo ad andare avanti. Avevamo dieci dipendenti. Un giorno è passato un tizio che mi ha proposto di mettere un magnete sul contatore e io ho accettato. Non so perché ho fatto quella cazz... Io non ho mai avuto problemi con la giustizia, lavoro da 50 anni. Comunque, ora ho saldato tutti i debiti con le compagnie elettriche».
«Il signor Tortora doveva scegliere se pagare la corrente o i dipendenti. E ha optato per i secondi», ha affermato l’avvocato Corrado Viazzo. Il quale, invocando l’articolo 131 bis del codice penale che esclude la punibilità in caso di “particolare tenuità del fatto”, ha ricordato come Tortora abbia nel frattempo restituito gli 87mila euro dovuti alle sei società che, nell’arco di quattro anni, hanno fornito la luce al suo locale. Richiesta che è però caduta nel vuoto: il giudice Orazio Muscato ha accolto la richiesta del pubblico ministero Davide Toscani, concedendo all’imputato le attenuanti generiche, la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel casellario giudiziale.
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