IL CASO
Varese, abbattuto il “trono” di Speri Della Chiesa Jemoli
Intervento a Casbeno: la rabbia di Daniele Zanzi

Il famoso “trono“, il castagno bicenteneraio che ha ispirato il poeta bosino varesino Speri della Chiesa Jemoli è stato abbattuto, e con lui tutto un filare di piante presenti nel terreno della cascina di via Truno e che confina con via Campigli. Una pianta a cui i varesini erano affezionati, perché all’interno del tronco cavo veniva realizzato un grande presepe ed era il segno che Natale era arrivato. Il truno era soprattutto un monumento della città, una testimonianza di quel patrimonio verde, resiliente, che fa di Varese la Città Giardino.
Del castagno icentenario hanno scritto negli anni i più grandi esperti in materia, dal professor Alex Shigo, il padre dell’arboricoltura moderna, fino al “nostro” Daniele Zanzi che lo aveva inserito nel libro Alberi &Varese, nell’elenco dei 32 campioni della Città Giardino. «Rappresenta il trionfo della compartimentazione degli alberi, la prova vivente del loro incredibile meccanismo di sopravvivenza - scriveva Zanzi - Se ne sta li, tozzo e completamente cavo, eppure vivo e vitale con nuovo legno e rami che ogni anno si sviluppano da una cavità».
Oggi invece lo piange e commenta la notizia dell’abbattimento del truno con rabbia: «Un albero importantissimo - dice l’agronomo di fama internazionale - anche per la biodiversità a lui collegata».
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