IMMOBILI
Varese, acquisti case: il mercato cresce del 4,8%
Lombardia al primo posto in Italia, Milano resta regina. La vicina e rivale Como registra una marcia indietro
Prendendo a prestito le parole del presidente territoriale di Confesercenti Lombardia Bernardo Bianchessi, «il mercato immobiliare residenziale a Varese sta vivendo un momento positivo». Infatti, le compravendite nella città capoluogo nel primo semestre del 2025 hanno registrato un segno più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I dati dello studio della società di intermediazione e servizi immobiliari Abitare Co., risultato dell’elaborazione dei dati dell’Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, certificano una crescita nell’ordine del 4,8%.
I NUMERI
Complessivamente, nella Città Giardino ci sono state 655 compravendite. A Milano, che stradomina - senza sorprese - la classifica delle compravendite, il numero delle case vendute è stato 18 volte superiore a quelle di Varese nello stesso periodo preso in esame dallo studio. Como, che conta solo poche migliaia di abitanti in più e che sta vivendo un periodo d’oro per quanto riguarda il turismo internazionale, ha registrato 725 compravendite, per altro il 3% in meno rispetto a un anno fa.
Guardando al dato regionale, la Lombardia è medaglia d’oro a livello nazionale. Con quasi 79 mila compravendite da gennaio a fine giugno, ha messo a segno un incremento nell’ordine del 9,6%. Per dire, il Lazio, seconda regione per numero di compravendite, il numero di case vendute è stato di poco superiore alle 36 mila. A seguire Emilia-Romagna e Veneto. Questo lo stato dell’arte, aggiornato a prima dell’estate. Ma Abitare Co. ha voluto andare oltre, mettendo a punto un nuovo indicatore.
LA NUOVA RILEVAZIONE
«Per capire quanto si muove davvero il mercato immobiliare, non è sufficiente - o quantomeno non basta - analizzare il numero delle case vendute, ma è necessario osservare il dato in rapporto a chi, potenzialmente, potrebbe comprarle», ha spiegato l’amministratore delegato Giuseppe Crupi. «Per questa ragione abbiamo messo a confronto il numero di compravendite con la popolazione maggiorenne di ciascun Comune. Dal confronto di questi due dati abbiamo ottenuto un indicatore che, a nostro avviso, è in grado di misurare la “vivacità” del mercato». Quale fotografia se ne ricava?
I PICCOLI CENTRI
«Spesso i centri medio-piccoli sono più dinamici rispetto alle grandi città grazie alla maggiore accessibilità dei prezzi e a un’offerta abitativa più ampia in rapporto alla domanda», ha analizzato Crupi. «Nel complesso il quadro evidenzia un’Italia immobiliare a due velocità: da un lato, i grandi centri, dove il mercato resta solido, anche se meno dinamico in termini relativi; dall’altro, una rete di città medio-piccole che, grazie a prezzi più competitivi e qualità della vita più elevata, stanno intercettando una quota crescente della domanda abitativa e di investimento». Indicatore di Abitare Co. alla mano, La Lombardia, da prima assoluta in fatto di compravendite, passa al terzo posto con 93 compravendite ogni 10 mila residenti maggiorenni, dopo Valle d’Aosta e Piemonte.
Anche a livello territoriale, sebbene Milano si confermi il capoluogo con il più alto numero di compravendite nei primi sei mesi dell’anno, rispetto agli abitanti la classifica cambia radicalmente, con Lodi e Sondrio che diventano le città più vivaci. Varese è a metà classifica.
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