LO STUDIO
Adolescenti col vizio dell’azzardo
Il 77% dei ragazzi scommette su poker e calcio. E il 12% di chi punta è già nei guai

Il 77% dei giovani tra 14 e 20 anni gioca e scommette. Il gioco più diffuso tra gli adolescenti è quello delle carte, come poker e scala 40, praticati con amici e famigliari da quasi un ragazzo su due (il 45,5%).
Seguono, con il 44,3%, le scommesse sulle partite di calcio, compresa la schedina (anche on line).
Questo è il quadro che emerge da uno studio dell’Università dell’Insubria pubblicato nel 2020 sulla rivista scientifica Journal of adolescence and youth.
L’indagine è stata realizzata nel 2019 su un campione casuale di 560 adolescenti maschi e femmine che frequentano le scuole superiori della provincia.
Il 75% ha detto di aver giocato online, il 24% solo «dal vivo».
L’87,5% del campione non ha problemi di dipendenza; l’8,8% è un giocatore a rischio; il 3,8% un giocatore già problematico.
«Ci sono ancora in circolo diversi stereotipi da sfatare - afferma Paolo Bozzato, psicologo e psicoterapeuta, docente di Psicologia sociale della comunicazione all’università dell’Insubria -. Il primo riguarda l’età: il gioco non è riservato agli adulti dal momento che, nel nostro campione, 146 minorenni hanno dichiarato di riuscire a eludere i controlli sia nelle sale, sia on line, utilizzando le carte di credito dei genitori. Un fenomeno che non riguarda solo i maschi perché il numero delle donne è in crescita. E non è legato al casinò: ormai la possibilità di giocare è ovunque».
Un esempio sono le lotterie istantanee e i gratta e vinci.
«I dati 2020 ancora non sono stati diffusi ufficialmente, ma stime approssimative prevedono un calo di tutto il volume di soldi che ruota intorno al gioco fisico di almeno il 48% rispetto al 2019, e un incremento del gioco online di circa il 23% - aggiunge Daniela Capitanucci, autrice del libro Perché il gioco d’azzardo rovina l’Italia e presidente onorario di AND-Azzardo e Nuove Dipendenze -. Ma per verificare se l’incremento dell’online sia stato maggiore nel lockdown bisognerebbe comparare i conti-gioco aperti online nel 2020 con quelli del 2019. L’incremento potrebbe essere in linea con quello generale degli ultimi 5 anni, quindi indipendente dalla pandemia».
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