L’ALLARME
«C’è una bomba». Poste chiuse per 2 ore
Allerta scattata alle 10.30 ed è terminata verso le 12.20: controlli in corso, operazioni sospese nei dieci uffici della città

Un allarme bomba ha paralizzato per circa due ore l’attività di Poste Italiane nelle sue dieci sedi di Varese: l’allarme, che s’è concluso alle 12.20 circa di oggi, martedì 9 febbraio, era scattato verso le ore 10.30 ed era giunto direttamente all’operatore del 112.
«C’è un ordigno esplosivo nei pressi di un Ufficio postale a Varese», questo il laconico annuncio minatorio.
Immediata era partita la segnalazione alle varie filiali delle Poste Italiane e alla sede centrale di viale Milano e a quella più decentrata ma non meno operativa di viale Belforte, laddove, oltre all’attività di sportello, avviene lo smistamento della corrispondenza e dei pacchi.
I dipendenti erano così stati fatti uscire dalle filiali insieme con i clienti e sono stati chiusi anche gli sportelli del Bancoposta.
Non potendo blindare la città, la polizia di Stato, che conduce le indagini sulla telefonata anonima e sui reati di procurato allarme e d’interruzione di pubblico servizio, aveva chiesto ai responsabili delle filiali e ai dipendenti di restare fuori dagli uffici a distanza di sicurezza sino al cessato allarme. Il quale è arrivato dalla polizia postale, a poco meno di due ore dall’allerta.
Così, anche in via del Cairo, direttore e dipendenti sono potuti rientrare in ufficio per riprendere le operazioni di sportello, proprio come avvenuto a Masnago, Sant’Ambrogio, San Fermo, Casbeno, Valle Olona, e negli altri quattro uffici di Poste Italiane presenti in città.
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