LITE SUL BUS
Varese, altra aggressione ai danni di un autista
Intervento per separare i contendenti gli costa un pugno in faccia

Un’altra aggressione ai danni di un autista di Autolinee Varesine. È successo sabato pomeriggio, 24 giugno, quando un autobus della linea P si è fermato in via Morandi, davanti al carcere dei Miogni. Un passeggero, che stava scendendo e già da alcuni minuti litigava violentemente con un’altra persona, è tornato indietro e ha preso il suo “avversario” per il collo: a quel punto l’autista, che già in precedenza aveva invitato i due a calmarsi, è intervenuto ed è stato colpito a un occhio con un pugno. Particolare inquietante: il passeggero violento sarebbe lo stesso che se l’era già presa con un altro autista nel gennaio dello scorso anno e aveva colpito il dipendente di Autolinee Varesine al viso con un sanpietrino, procurandogli una frattura al naso.
Tutto è avvenuto intorno alle 15.30. La lite è iniziata sul bus ed è degenerata in fretta, tra le proteste degli altri passeggeri e gli inviti dell’autista ai due contendenti a smetterla o a continuare la “discussione” a terra. Quando il mezzo, in viaggio tra Olona e Velate, è arrivato all’altezza dei Miogni e si è arrestato alla fermata, uno dei due litiganti, il più anziano, si è diretto verso le porte per scendere, ma poi ha cambiato idea, è tornato indietro e ha aggredito fisicamente l’altro. Sono stati quelli momenti di autentico terrore per diversi passeggeri, soprattutto se di una certa età, e l’autista è intervenuto per dividere i due soggetti avvinghiati, prendendosi per questo un pugno da quello che aveva preso l’altro per il collo. A quel punto sono stati chiamati i carabinieri e l’autista è andato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo per farsi medicare: per lui sei giorni di prognosi. Scontata la denuncia nei confronti dell’aggressore, per di più - pare - recidivo. Autolinee Varesine ha espresso tutta la sua solidarietà all’autista aggredito e ha annunciato che lo tutelerà in tutte le sedi. Sull’autobus, come su tanti altri in servizio, è in funzione una telecamera che dovrebbe dissuadere i passeggeri dal commettere reati oppure documentare comportamenti violenti contro cose o persone, come in questo caso. La dinamica del fatto appare chiara, ma le immagini garantiranno una ricostruzione dell’accaduto assolutamente aderente alla realtà.
Nel gennaio scorso una passeggera aveva dato in escandescenze, coprendo un autista della linea E di insulti, dopo che l’uomo non l’aveva fatta salire dalla porta anteriore del mezzo. Quando il bus, completato il tragitto, era tornato nella direzione opposta, verso Bizzozero, aveva trovato ad attenderlo alla stessa fermata il compagno della donna, lo stesso personaggio già noto alle forze dell’ordine. Il quale, quando le porte si erano aperte, era salito e si era scagliato contro l’autista, brandendo un cubetto di porfido con il quale l’aveva colpito violentemente sul naso.
© Riproduzione Riservata