VILLA TOEPLITZ
Varese, angolo d’antico Egitto

Ai varesini e non solo, l’Egitto piace. E anche molto. A dimostrarlo sono stati gli oltre 7000 visitatori della mostra «Pashed, l’artista faraone» allestita al museo Castiglioni di Varese. Sull’onda di questo interesse molto forte e per far conoscere ancor meglio l’Egitto del Nuovo Regno, è stato appena inaugurato il nuovo allestimento dello splendido museo all’interno di Villa Toeplitz, la ricostruzione della tomba di Tutankhamon. La mostra «L’Egitto di Tutankhamon», visitabile fino al 12 febbraio 2017 e patrocinata dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus e dal Distretto 108 lb1 Lions Clubs International, si sviluppa in più parti: la ricostruzione fedele della camera funeraria del faraone su scala reale mostra come è realmente la stanza dove furono rinvenuti più di cinquemila oggetti, molti dei quali in oro, e poi una sezione si occupa di far capire al visitatore come viveva il popolo egizio di quell’epoca. Prima che Howard Carter nel 1922 scoprisse la sua tomba, il re Tutankhamon non era che uno dei sovrani meno conosciuti della storia dell’Antico Egitto. Oggi, grazie alla scoperta della sua camera funeraria pressoché intatta, il suo nome e il suo volto scolpito nella maschera d’oro sono diventati familiari a milioni di persone nel mondo.
Nelle sale interne del museo varesino sono affrontati due aspetti della civiltà dell’antico Egitto: manufatti, arte plastica, strumenti di uso quotidiano e oggetti di popolazioni africane che hanno mantenuto abitudini di vita, usanze e utensili utilizzati fino a qualche decennio fa. Per aiutare a comprendere meglio, viene proiettato un filmato realizzato con il materiale storico girato dai fratelli Castiglioni dagli anni Sessanta agli Ottanta che raffronta le pitture parietali egizie con lo stile di vita delle popolazioni africane. Dietro alla realizzazione della tomba a grandezza naturale e delle sue pitture c’è un grandissimo lavoro d’equipe che ha richiesto tre anni di studi e progetti e uno per la costruzione. La riproduzione nei dettagli è frutto di uno studio attento del materiale fotografico relativo alla struttura e alle decorazioni della tomba fornite dai fotografi Giacomo Lovera e Sandro Vannini e che ha visto la collaborazione di egittologi, artigiani, architetti, fotografi, tecnici informatici e del colore. Gianni Moro, lo stesso autore della tomba di Pashed, con il supporto scientifico degli archeologi del Museo Egizio di Torino, ha progettato e realizzato una struttura portante in materiale ligneo, rivestita nelle pareti interne da un intonaco innovativo sulla cui superficie è stato applicato il ciclo pittorico.
In molti si chiederanno perché replicare una tomba che è visitabile dal vivo in Egitto. Perché lo stato di conservazione delle pitture della camera funeraria di Tutankhamon, così come di tante altre tombe della Valle dei Re e delle Regine, desta serie preoccupazioni per il futuro. Probabilmente per evitare che vada perduta per sempre, anche la tomba del giovane faraone, come molte altre, sarà chiusa al pubblico per limitare al massimo i danneggiamenti causati da numerosi fattori ambientali che un afflusso turistico di massa comporta ogni giorno. Per questo motivo l’arte della riproduzione diventa fondamentale perché permette ai visitatori di vivere un’esperienza quanto mai vicina all’originale e di sensibilizzarli verso il tema del rispetto del patrimonio archeologico ed artistico.
«L’Egitto di Tutankhamon» - La ricostruzione della camera funeraria del giovane faraone è visitabile fino al 12 febbraio al museo Castiglioni all’interno di Villa Toeplitz in viale Vico 46 a Varese. Info www.museocastiglioni.it.
In mostra
la ricostruzione fedele, in scala reale, della camera funeraria del faraone Tutankhamon, frutto di
un meticoloso lavoro d’équipe
che è durato
tre anni
© Riproduzione Riservata