RISARCIMENTI
Varese, archetti: chi rompe paga
Le strutture salvapedoni tra le più danneggiate dalle auto. E il Comune batte cassa

Chi rompe paga. E i cocci non sono suoi. I danni causati dagli automobilisti a impianti e strutture comunali (cartelli della segnaletica, semafori, muretti, archetti) devono essere risarciti. Palazzo Estense infatti batte (giustamente) cassa, laddove venga accertata la responsabilità, spesso derivante da incidenti e quindi rilevata dalla Polizia locale. Ebbene, dal report degli ultimi mesi, risultano diversi i danneggiamenti in città per i quali è stato eseguito il pagamento, da parte dell’automobilista o della sua assicurazione, del risarcimento.
Spiccano tra le strutture più abbattute, gli archetti salvapedoni, in particolare quelli di via Copelli, nel ring, sulla curva che precede l’ultimo tratto verso il semaforo. È capitato che un camion, che ne aveva mandati ko due, si sia trovato a sborsare, in totale, 380 euro, comprese le spese della pratica.
Sempre di archetti, in un altro recente caso: sei distrutti da un veicolo in via del Monastero vecchio, con rimborso complessivo, tra strutture, manodopera e spese amministrativi-legali, di 1.110 euro.
Risarcimenti chiesti anche per archetti danneggiati in via Sanvito e cartelli stradali in via Duca degli Abruzzi e a Belforte.
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