L’EX GIOIELLO
Area Morandini vittima dell’oblio
Rifiuti e degrado. «Già sollecitato i proprietari»

Da gioiello d’architettura a terra di nessuno: la parabola dell’«area Morandini», tra via Casula e via Adamoli, s’è consumata nel giro di trent’anni. E ora basta passarci accanto per rendersi conto della situazione.
l lato verso via Adamoli si è trasformato in una sorta di vespasiano all’aria aperta, con rifiuti sparsi in vari punti e un odore nauseabondo; dal lato verso via Casula, invece, basta allungare lo sguardo oltre i cancelli chiusi per notare cumuli di immondizia e vegetazione cresciuta a dismisura. Tutt’attorno, salvo rarissime eccezioni, una sfilata di saracinesche chiuse e vetrine vuote.
In origine l’area, progettata nel 1974 dal celebre architetto varesino Marcello Morandini, puntava a diventare un luogo di aggregazione, anche nell’ottica dei moderni centri commerciali, ma col passare degli anni la situazione ha preso tutt’altra piega.
Già in passato la situazione di degrado è stata denunciata a più riprese, con la proprietà che in effetti ha compiuto interventi di pulizia, ma poi tutto è rapidamente tornato come prima, complici soprattutto i bivacchi notturni che si registrano a queste latitudini. E il timore dei residenti della zona è che ora, con l’arrivo della bella stagione, la situazione possa peggiorare ulteriormente, con tutto ciò che comporta in termini di sicurezza, igiene e decoro. Possibilità che il comparto rinasca sulla scorta del Piano Stazioni, che ridisegnerà il volto della città a due passi da qui? In senso stretto no, ma ci potrebbero essere altre soluzioni.
A spiegarlo è l’assessore comunale ai Lavori pubblici Andrea Civati: «Il progetto delle stazioni ferroviarie riguarda le aree pubbliche e quindi non considera quella zona che è di proprietà privata – rimarca -. Il masterplan invece è lo strumento di riqualificazione che stiamo elaborando per consentire ai proprietari di recuperare aree degradate intorno alle stazioni».
Per quanto riguarda il breve termine, e quindi la pulizia e il decoro da garantire in tutta quest’area, è l’assessore alla Tutela ambientale Dino De Simone. che rimarca come «da tre anni stiamo seguendo questa situazione. I nostri uffici periodicamente scrivono e contattano i gestori dell’area sollecitando interventi di pulizia». Insomma, la situazione è nota agli uffici di Palazzo Estense e tenuta monitorata, sebbene, trattandosi di una proprietà privata, l’amministrazione non abbia molti strumenti per risolvere il problema alla radice.
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