L’INCHIESTA
Orrigoni lascia Tigros e Comune
Le dimissioni comunicate al gip di Milano. I suoi legali chiederanno la revoca dei domiciliari: «Così potrà difendersi da libero cittadino»

La decisione era nell’aria dopo gli arresti domiciliari disposti a suo carico giovedì 14 novembre a seguito dell’inchiesta milanese “Mensa dei Poveri”, che lo vede sotto accusa per corruzione per una presunta tangente di 50mila euro versata per sboccare una pratica urbanistica a Gallarate.
Da oggi, lunedì 18 novembre, però è ufficiale: Paolo Orrigoni ha anticipato la propria decisione di volersi dimettere da tutti gli incarichi, sia da quello di amministratore delegato della catena di supermercati Tigros, sia da quello di consigliere comunale a Varese.
La comunicazione è stata “esternata” a Milano nel corso delle due ore e passa di interrogatorio di garanzia davanti al gip Raffaella Mascarino.
«La sua priorità in questo momento è difendersi da accuse che reputa profondamente ingiuste. Per questo, ha deciso di lasciare ogni incarico», ha fatto sapere il suo difensore, l’avvocato Federico Consulich, al termine dell’interrogatorio: «Abbiamo ottenuto il permesso dal giudice di firmare tutte le carte che ci consentiranno, credo già domani, di formalizzare le dimissioni da entrambi gli incarichi».
«Dopo aver formalizzato le dimissioni provvederemo a presentare un’istanza al gip volta ad ottenere il venir meno della misura cautelare a suo carico e siamo fiduciosi che la nostra richiesta possa essere accolta», ha chiosato il difensore di Orrigoni.
«Il mio assistito è agli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione del reato, in questo caso la corruzione. Il venir meno da tutti gli incarichi, fa sì che questo pericolo venga meno a tutti gli effetti. D’ora in avanti, Orrigoni potrà difendersi da libero cittadino».
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