INCUBO SOSTA
Bar e locali, il piatto piange
«Impossibile parcheggiare, continue disdette. Abbiamo bisogno di aiuto»

«È mezz’ora che giro in auto, non c’è posto, mi dispiace, stasera non vengo a cena da voi». Prenotazione saltata.
A causa dei pochissimi parcheggi liberi in città. Un leitmotivangosciante. Tanto da fare dire basta.
Non a dei rivoltosi ma a proprietari e gestori di bar e ristoranti. Soprattutto del centro.
Esasperati. Insofferenti. Preoccupati. Chiedono che l’assemblea avvenga a porte chiuse, perché così sono più liberi di esprimere le proprie opinioni. E di sfogarsi. È insieme la protesta e la richiesta di aiuto dei commercianti. Che vedono nero laddove vi sono le strisce blu.
L’incontro alla Confesercenti (voluta da Fiepet e aperta a iscritti e no) si traduce in un doppio progetto. Non ancora attuato, perché «le cose da discutere sono così tante che ci dovremo dare un altro appuntamento», dicono. Al termine, marceranno verso il municipio, come ha ipotizzato qualcuno. O meglio, chiederanno di incontrare sindaco e assessori per presentare le loro richieste salva-locali.
Perché la protesta, dopo quella dei negozianti veri e propri, si è allargata agli operatori di pubblici esercizi. E cioè di bar e ristoranti. Desolatamente (semi)vuoti rispetto a un tempo e alle possibilità di una città come Varese. E quando c’è un po’ di movimento, cioè nei fine settimana, è sempre poco e sempre meno e, in più, spesso reso difficile dall’arrivo della Polizia locale che fa (sacrosanti e legittimi) controlli amministrativi.
Ciò significa verifica di licenze, cartelli con gli orari. Tutti d’accordo invece sui controlli che riguardano evasione o dipendenti in nero. «Siamo le sentinelle della città, in particolare la sera, siamo un presidio importante e l’elemento che tiene viva Varese, ma abbiamo bisogno di aiuto e di essere messi nelle condizioni di lavorare in modo sereno», dicono i rappresentanti dei ristoratori che si sono riuniti alla sede territoriale di Varese della Confesercenti perché, sostengono, «l’impennata dei controlli da parte degli enti preposti e nei momenti di maggiore afflusso di clienti rende la situazione ancora più difficile».
E complicata, appunto, dall’emergenza parcheggi. «Chiederemo dati precisi, con raffronti rispetto al passato, sul numero di pass per i residenti» , dice Rosita De Fino, direttore di Confesercenti Varese. «Ogni iniziativa volta a migliorare la situazione, condotta dal Comune, è positiva, per questo faremo proposte concrete, come quella di un tavolo di confronto, e non polemiche. La sofferenza commerciale ed economica non solo dei nostri associati è evidente e tutti vorremmo vedere la città di nuovo viva».
Anche il vicepresidente dei Confesercenti, Alessio Sperati, sottolinea la necessità di una collaborazione con la polizia amministrativa e l’amministrazione locale: «Serve un vademecum, non la polemica. Serve mettere a punto soluzioni concrete per trovare parcheggi, non proteste sterili. Noi proporremo alcuni provvedimenti, sperando che la nostra voce e ora anche quella dei ristoratori, venga ascoltata».
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