L’INTERVISTA
Recalcati: «Ojm solida e rodata»
L’ex coach soddisfatto dell’ultimo risultato della squadra di Caja: «Decisivo man tenere la forma»
Carlo Recalcati plaude alla miglior Openjobmetis della stagione apprezzata da spettatore nella sfida contro Venezia.
L’ex coach dei Roosters della Stella, presente domenica all’Enerxenia Arena in qualità di doppio ex e molto legato al suo ex assistente Walter De Raffaele, conferma la sensazione che la squadra di Caja abbia disputato la prestazione più bella dell’annata:
«Evidentemente è così, perché Varese ha saputo combinare le sue qualità e le scelte offensive con percentuali di tiro molto elevate e ne è uscita una prestazione davvero scintillante. Avevo visto anche la gara di andata, e non era stata così brillante; poi nella rimonta dal meno 14 del primo quarto aveva mostrato la forza mentale di non scomporsi, giocare la sua pallacanestro e imporre la sua identità, cosa che ha fatto anche domenica supportata però da medie elevatissime».
Rispetto al solito l’Ojm ha aggredito con maggior energia il canestro chiudendo con un ottimo 64% da 2...
«Mi piacerebbe sapere quanti tiri sono riusciti a fare Avramovic e Scrubb con la mano sinistra ed Archie a destra: a memoria hanno segnato almeno 8 canestri, con grande merito degli attaccanti di Varese ma anche demerito della difesa di Venezia che solo quando ha giocato col quintetto piccolo ha tolto le soluzioni migliori alle punte dell’OJM. Inoltre l’Umana ha tirato peggio del solito da 3 punti, arma importantissima per l’attacco della squadra di De Raffaele, e non è riuscita a trovare altre soluzioni anche per merito della difesa di casa».
Si aspettava una Varese così pronta a livello tattico pur con soli 3 giorni per preparare il match?
«Non mi ha stupito più di tanto perché ormai non è una novità: Varese ha maturato l’abitudine a farlo dandosi regole e meccanismi molto solidi e rodati, e poi mettendoli in pratica in ogni contesto. Ormai sono mesi che la squadra di Caja convive con la necessità di preparare le partite in soli 3 giorni; è un’abitudine ormai assodata ed è l’unico modo per cui si può competere su due fronti senza pagare dazio».
Due punti che valgono virtualmente i playoff per l’Ojm?
«Vittoria importantissima in funzione della volata playoff; una sconfitta l’avrebbe risucchiata nel gruppone in una posizione molto scomoda, ora l’Ojm ha tenuto a distanza quelle che premono da dietro e può tornare a guardare in alto. Sarà fondamentale mantenere l’attuale stato di forma in un rush finale ancora ricco di scontri diretti. L’obiettivo minimo deve essere la finale di FIBA Europe Cup, e sinceramente mi gusterei tantissimo un eventuale ultimo atto contro Sassari col Poz in panchina».
In questa bagarre per i piazzamenti dietro Milano e Venezia dove può arrivare Varese?
«Dal terzo posto fino all’ottavo è ancora tutto in gioco; Varese può ambire ad un piazzamento tra il quarto o il quinto posto, che non sarebbe sorprendente alla luce del rendimento di alto livello mantenuto dalla squadra di Caja lungo tutto l’arco della stagione. Dal punto di vista dell’equilibrio l’interesse è notevole: al di là del primo posto di Milano e del secondo di Venezia il resto è tutto da definire».
E in un eventuale playoff quale potrebbe essere il ruolo della squadra di Caja?
«L’Ojm ha dimostrato di essere competitiva anche in trasferta, in un eventuale playoff è da tenere d’occhio. Chiaro che giocando ogni 2 giorni chi ha un roster lunghissimo sopperisce meglio ad eventuali infortuni o cali di forma. Però Varese sta avendo tanto anche dalla panchina: domenica Archie si è infortunato, non c’è neppure stato tempo per disperarsi che Ferrero ha messo subito una tripla».
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