SERIE A
Rasizza a Ponti: «Io non detto condizioni»
«Ci preoccupiamo di trovare sponsor. Tutto il resto è noia...» Ma i tempi stringono per delineare il futuro di Varese
Rosario Rasizza risponde via Twitter a Gianfranco Ponti dopo l’intervista di ieri nella quale, su queste colonne, l’imprenditore di Angera faceva chiarezza sul suo passo indietro del mese scorso. L’a.d. del main sponsor Openjobmetis ha scelto la via del social network al quale affida spesso i suoi pensieri più importanti sul tema Pallacanestro Varese per puntualizzare alcuni aspetti relativi alle posizioni dell’eventuale futuro compagno di viaggio nel capitale azionario del club di piazza Monte Grappa.
Il modo è irrituale e la brevità forzata del mezzo scelto - senza possibilità di contraddittorio - richiedono una sorta di esegesi. «Preferiamo non dettare condizioni e non ci interesssano posti in CdA» è però una risposta chiara alle considerazioni dell’attuale ministro delle giovanili, che dal CdA – guidato comunque da Marco Vittorelli, attuale presidente e numero 2 di Openjobmetis - si è dimesso lo scorso mese cercando di accelerare i tempi di alcuni snodi chiave ai vertici del club. L’altra parte, con relativa sottolineatura del passaggio dell’intervista nella quale Ponti faceva riferimento alla necessità di incrementare i ricavi da sponsorizzazioni, è quella più succosa: «Ci preoccupiamo e occupiamo solo di trovare nuovi sponsor da affiancare a noi per sostenere Pallacanestro Varese» - cinguetta il manager. Da un lato Rasizza conferma che il suo interesse per i destini del club è maggiore rispetto a quello di un main sponsor che si limita a versare il suo contributo annuale.
E in qualche modo ribadisce dunque l’impegno preso più di 12 mesi fa (sempre su queste colonne) nell’annunciare l’operazione Orgoglio Varese. Per la quale però i tempi iniziano a stringere: l’a.d. dell’azienda di Gallarate continua a lavorare in cerca di partner, ma entro fine maggio il club attende la seconda metà del contributo da 500mila euro garantito per il 2018-19 come primo apporto di Orgoglio Varese sotto forma di sponsorizzazione e non di capitale. Ed entro lo stesso periodo il consorzio Varese nel Cuore attende una risposta definitiva per definire se - e di conseguenza con che apporto e con quale quota in cambio - Orgoglio Varese formalizzerà il suo ingresso nel capitale azionario della Pallacanestro Varese.
Risposte che attende anche lo stesso Ponti in una situazione nella quale Varese nel Cuore ha trattative aperte con l’una e con l’altra parte senza necessità di un dialogo a tre - fatto salvo quell’incontro del 13 agosto a Gallarate nella famosa giornata del selfie Ponti-Rasizza-Castelli - fino a quando non sarà chiaro chi c’è e chi non c’è nel capitale azionario, e di conseguenza chi andrà a formare il nuovo CdA in carica fino al 2022 in funzione della redistribuzione delle quote di proprietà. L’ipotesi operativa prevedeva il 33% a Orgoglio Varese, tra il 15 e il 20% a Ponti e il resto a Varese nel Cuore: per l’auspicato salto di qualità che sta a cuore a tutti in quanto tifosi non si può prescindere da nessuna delle parti in causa. Però, dopo gli oltre due anni impiegati da Alberto Castelli per tessere trame in cerca di soci forti, il momento delle risposte - non via Twitter, ma definitive e vincolanti - non può tardare oltre la fine di maggio...
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