IL POLO CULTURALE
Biblioteca, il mistero del trasloco
Ex caserma polo culturale: ma non si sa se ospiterà tutti i volumi oggi in via Sacco

Dopo lockdown e chiusure, i riflettori si accendono sulle Biblioteche comunali di Varese. Iniziative, novità, cambiamenti in vista. Spesso non del tutto pacifici, qualche volta non condivisi, ma che certamente daranno una nuova fisionomia a questi importanti luoghi di cultura in città. Tra i cambiamenti in vista, certamente il più eclatante è il “trasloco” delle biblioteche presso l’ex caserma Garibaldi, in cui fervono i lavori dopo anni di abbandono per farne un ambizioso polo culturale.
Un edificio con spazi enormi, che, una volta ristrutturato, ospiterà diverse attività. Tra queste, pare anche le biblioteche. O, almeno, parte di esse.
Alla visita al cantiere a cui aveva partecipato anche il governatore Attilio Fontana, qualche giornalista aveva domandato al sindaco Davide Galimberti se fosse stato confermato l’arrivo delle biblioteche comunali.
Si trasferirà qui la Biblioteca Civica di via Sacco?
«Non tutta», era stata la laconica risposta del sindaco e assessore alla Cultura. Ma in effetti la questione di cosa e di quanto sarà traslocato dalle varie biblioteche comunali resta top secret.
Girano voci, vengono suggerite ipotesi, considerando che gli spazi riqualificati dell’edificio di piazza Repubblica saranno ampi e capienti. Certo, è ufficiale che arriverà parte della Fondazione Archivio del Moderno di Mendrisio, che troverà sede all’ultimo piano.
Ma non solo. Tra le ipotesi che circolano è che all’ex caserma possa arrivare la Biblioteca dei Ragazzi intitolata a Gianni Rodari, sacrificata negli spazi attuali. L’ex caserma potrebbe offrire spazi non solo ai libri, ma consentirebbe anche di svolgere laboratori e attività per i più piccoli.
Quanto poi alla Biblioteca di via Sacco, sono presenti 400mila volumi, che sono divisi tra lo spazio di Palazzo Estense e il famoso “bunker”, un luogo sotterraneo, due piani di scaffalature, per contenere volumi e documenti, archivi e volumi vecchi e nuovi. Ma anche opere antiche, di pregio.
Un luogo realizzato negli Anni ‘90 sotto il roseto che sorge davanti all’entrata della Biblioteca Civica e che si estende fino alla palazzina dei tributi.
Tra le ipotesi possibili c’è quella che la Biblioteca possa alleggerirsi grazie all’ex caserma, in cui, fin dai primi passi del progetto di riqualificazione, si era discusso di libri collocati su scaffali a vista, a disposizione dei lettori, direttamente, senza intermediari.
Di tutto questo poco si parla: è risaputo che la stessa direzione della Biblioteca abbia presentato alla giunta un proprio “progetto di senso” ma nessuno ne vuole parlare. Anche per le divisioni che restano all’interno della giunta comunale.
Non demorde il vicesindaco Daniele Zanzi, da sempre contrario al trasferimento della Biblioteca Civica.
«Ma come si fa a pensare di trasferire una biblioteca con vista sui giardini collocata in un edificio del Settecento?», si domanda Zanzi.
«Certo: l‘ex caserma è enorme e potrebbe accogliere parecchie attività, ma la Biblioteca proprio no», rimarca il vicesindaco.
«Semmai - continua Zanzi - potrebbe essere più sensato trovare spazio all’ex caserma per il Museo Castiglioni, ora molto stretto nella dépendance di Villa Toeplitz. Oppure, come chiedeva la mozione di Varese 2.0 approvata in Consiglio, offrire spazio alla sede delle associazioni d’arma».
Resta dunque ancora aperto lo scontro sul trasloco delle biblioteche. Resta il fatto che un Polo culturale non potrà fare a meno di libri, documenti, pubblicazioni facilmente consultabili. Quali e quanti, sarà la prossima amministrazione a deciderlo.
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