DOPO LA NEVE
Buche nelle strade: nuova emergenza
Salta il vecchio asfalto, servono rattoppi. Disagi anche nelle vie del centro. E creano problemi i rami spezzati

Piazza della Motta, svolta verso via San Francesco d’Assisi e davanti all’ingresso dell’oratorio di San Vittore una “voragine”. Prima della nevicata non c’era. L’asfalto, certo, non era in condizioni ottimali ma il buco, ancora, non si era aperto. Adesso invece: pezzi di bitume sbriciolati. È solo un caso ma emblematico, perché in centro, di quello che sta succedendo sulle arterie varesine.
La neve di venerdì, preceduta o accompagnata da salatura e seguita quindi dalla pioggia, ha creato purtroppo il mix perfetto “spacca-asfalto”. Le strade stanno insomma pagando il conto. C’è da aggiungere che il passaggio dei mezzi con le pale ha inevitabilmente contribuito a peggiore la situazione. Morale: l’emergenza ora è quella di correre ai ripari, ovvero ai rattoppi.
Le buche stanno affiorando un po’ ovunque: sulle principali arterie che portano in centro - vedi ad esempio viale Aguggiari - e nei rioni, come a Cartabbia e Calcinate del Pesce. L’asfalto non tiene dove era appunto già vecchio o già riparato con soluzioni “tampone”. Dove invece è stato appena rifatto il manto stradale, nessun problema, ovviamente: è il caso, sempre per stare in viale Aguggiari, della salita di via Guido d’Arezzo che sbuca in via Virgilio. Lì, in quella salita, uno degli ultimi cantieri per il nuovo asfalto.
Il problema è che si tratta di un’emergenza alla quale si può dare, per ora, poco rimedio. Nella stagione fredda sono impraticabilI le riasfaltature di lunghi tratti. Restano quindi i rattoppi. Che però diventano essenziali, pur tenendo botta magari solo qualche settimana; il rischio infatti con le buche che si allargano come cerchi nello stagno, è di trovarsi numerose richieste di risarcimenti per gomme e cerchi danneggiati a causa appunto dei “crateri” stradali.
Altro aspetto che preoccupa: le piante. La neve era a fiocchi pesanti (quelli che stanno subito giù) e ha spezzato rami. Ne sanno qualcosa nei giardini privati. Ma anche quelli pubblici sono da monitorare, effettuando se il caso interventi visto che sono giardini nuovamente frequentabili. In più c’è la questione dei rami che, da aree private o pubbliche, sporgono su strade e marciapiedi. Neve e pioggia li hanno incurvati, rendendoli vere e proprie spade di Damocle. All’ingresso dell’isola pedonale, da via del Cairo, c’è l’immagine emblematica del nuovo Piantone - il ginkgo biloba ancora esile messo a dimora due settimane fa - alla base del quale sono stati impilati dei rami caduti da alberi circostanti.
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