LA DENUNCIA
Catturava volatili protetti con le reti
Nei guai il proprietario di un giardino, liberati oltre 50 esemplari

Una cinciarella non ce l’ha fatta, ma altri cinquanta uccelli sono tornati a volare, liberi, nei cieli. Merito di un’operazione condotta in collaborazione fra Polizia provinciale, Cabs (Committee against bird slaughter, ovvero il Comitato contro l’uccellagione) e un cittadino con l’occhio lungo, che ha prodotto anche una denuncia.
Tutto ha inizio quando, in un quartiere a sud di Varese, un cittadino ha notato qualcosa di sospetto e lo ha segnalato al Cabs, tramite un formulario anonimo. A quel punto il comitato ha effettuato alcune verifiche che, in effetti, hanno confermato, come dicono dalla realtà associativa «La presenza di un vero e proprio giardino da uccellatore».
Ovvero, come spiegato dal comitato, «c’era, per esempio, una rete da uccellagione alta tre metri, tesa e tirata, invisibile sia per i volatili che per gli esseri umani, tanto è vero che, nel caso la si trovasse in un bosco, anche le persone rischierebbero di rimanere impigliati. Inoltre c’erano dei cardellini e alcune piante tipiche per richiamare gli uccelli».
A quel punto, una volta confermata la presenza di questo sito illegale, è stato chiesto l’intervento della Polizia provinciale di Varese, che è immediatamente giunta sul posto.
Dagli accertamenti successivi sono emerse altre sorprese: per esempio le reti-nebbia di cattura erano due e in una di esse è stata trovata una cinciarella morta. Inoltre, all’interno del giardino erano presenti anche delle gabbie trappola a castello, ovvero costituite da tre scompartimenti: al centro un cardellino chiuso a fungere da richiamo e, sopra e sotto, delle gabbiette, pronte a scattare e a chiudersi, nel caso in cui fosse svolazzato dentro un animaletto.
Infine, sempre nello stesso luogo erano presenti una cinquantina di esemplari situati in una voliera, sprovvisti di anello alla zampetta e, quindi, probabilmente catturati in quel modo oppure altrove. Si trattava di specie protette come pettirossi, cardellini, fringuelli, peppole, merli, tordi bottaccio, lucherini, verdoni che sono quindi stati liberati e hanno recuperato la libertà del cielo. Gli altri animali chiusi nelle gabbiette e che, quindi, avevano perso un po’ di tono muscolare, sono stati invece affidati al centro del Wwf di Vanzago per la riabilitazione.
Il presunto responsabile dell’episodio, che aveva già dei precedenti per situazioni simili, è stato denunciato per uccellagione e il materiale trovato è stato sequestrato.
È la seconda volta nel 2021 che i volatili sono protagonisti nelle cronache locali: a Legnano la Lipu aveva lanciato l’allarme dopo che alcuni uccelli erano rimasti soffocati dai resti di palloncini e lanterne lanciati per aria la notte di San Silvestro.
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