URBANISTICA
Centro senza auto? «Si può fare...»
Grande isola pedonale con piazza Monte Grappa, via Marcobi e l’attesa via Carrobbio, Civati: «La valutiamo nel Piano della mobilità». Il precedente del 2003

La grande isola pedonale più volte accarezzata nelle valutazioni sull’assetto della mobilità in centro. Piazza Monte Grappa senz’auto. Un sogno che nelle sperimentazioni effettuate in passato si è però trasformato (a volte) in un incubo. Ma il sogno resta. Luciano Crespi, docente del Politecnico di Milano, l’ha rilanciato. L’amministrazione comunale non lo esclude. Anzi, lo tiene in caldo nel Piano urbano della mobilità.
EPPUR SI MUOVEVA
Fu ribattezzata la grande rivoluzione viabilistica. Correva l’anno 2003. A Palazzo Estense c’era il borgomastro - definizione da sempre cara al Carroccio - Aldo Fumagalli. L’assessore alla Viabilità era Alessio Nicoletti. Partì la sperimentazione della chiusura di piazza Monte Grappa. Il traffico veniva bloccato in via Volta e dirottato su via Bernascone, da un lato, e su via Magatti dall’altro. La prima ipotesi era quella di testare la novità per una settimana. Rimase per tre mesi: da maggio a luglio. La chiusura di piazza Monte Grappa e via Marcobi incanalava il traffico di attraversamento su via Bernascone, passando sotto la Camera di commercio e sbucando quindi in via Sacco dove il semaforo era quasi sempre verde, non avendo la “concorrenza” di quello di via Marcobi. Restava aperta via Carrobbio. Per non ingolfare questo tragitto, le auto in arrivo dal ring di via Copelli dovevano procedere verso piazza Repubblica: chiuso l’accesso alla Motta. Come andò? Meglio del previsto, all’inizio. Meglio rispetto ai grandi timori della vigilia. Nelle ore di punta, si registravano 2.500 veicoli in transito sull’asse di via Bernascone e via Sacco. E la situazione reggeva. O meglio: non c’era la paralisi. Ma non era stato previsto il contraccolpo sul ring: lì, non avendo lo sfogo in piazza della Motta e via San Francesco, e assorbendo anzi il traffico in arrivo da via Carrobbio, la viabilità pagò a caro prezzo la rivoluzione.
SIGNORI, SI RIAPRE
Dopo tre mesi, la giunta decise che l’esperimento poteva anche concludersi. E che il traffico, dunque, sarebbe tornato alla versione originaria: piazza Monte Grappa. Ma rimase l’amaro in bocca perché, tutto sommato, al netto degli effetti collaterali sul ring, l’«azzardo» era in parte riuscito. Il Pd, allora Ulivo, con Alessandro Alfieri a capitanare l’opposizione, mise in risalto la fragilità di un piano che non teneva conto, appunto, delle conseguenze sull’intera mobilità del centro. La chiusura di piazza Monte Grappa e via Volta è stata poi sperimentata ancora ma a piccole dosi: solo in occasione di manifestazioni e mercatini in centro o di sera in qualche weekend estivo.
COME SAREBBE OGGI?
Il volume di traffico oggi non sarebbe molto differente da quello del 2003. E in centro, il numero e la tipologia di attività commerciali sono rimasti quelli; si è rivitalizzata via Carrobbio per la quale, non a caso, c’è in ballo la prospettiva di pedonalizzazione che sarebbe però (forse) incompatibile o insostenibile con la chiusura alle auto anche di piazza Monte Grappa. Questo porta comunque a rivalutare la grande isola pedonale.
«VISIONE AMPIA»
L’assessore Andrea Civati, che ha le deleghe all’Urbanistica e alla Mobilità, è possibilista. Ma non incauto. «Il traffico di attraversamento del centro risente del flusso di auto che transitano da largo Flaiano. Ora, noi stiamo lavorando per trovare soluzioni che sgravino la congestione di veicoli in quel punto. Nel momento in cui verranno tradotte sul campo le soluzioni, potremo valutare, e solo allora, se sia fattibile la chiusura di piazza Monte Grappa e anche la pedonalizzazione di via Carrobbio». «Dovremo anche tenere conto - aggiunge l’esponente della giunta Galimberti - dei benefici che porteranno le opere viabilistiche legate all’apertura dell’Esselunga nell’ex Malerba. Sono previsti due nuovi collegamenti, dalla bretella con viale Europa, che promettono di alleggerire il traffico che confluisce oggi in largo Flaiano. Noi abbiamo i dati, rilevati sul campo, di quello che è adesso il volume di traffico all’ingresso della città. Dovremo poi calcolarlo alla luce delle novità in largo Flaiano, sulla bretella e in viale Europa. Con questo quadro della situazione, potremo decidere come inserire nel Piano urbano della mobilità l’allargamento della zona pedonale in centro».
VIA CARROBBIO IN ATTESA
Anche per via Carrobbio, dunque, verranno prima toccate con mano le ricadute positive degli interventi in largo Flaiano e quelli collegati al piano Esselunga. Obiezione: il Consiglio comunale ha però già deliberato, da tempo, la pedonalizzazione di via Carrobbio e di piazza della Motta... «Sì, ma subordinandola al nuovo Piano della mobilità» precisa l’assessore Civati, rispondendo così a quanti criticano l’amministrazione per la pedonalizzazione che tarda ad arrivare. La situazione è quindi in divenire.
I DUBBI
La perplessità è sui tempi. Le novità (largo Flaiano e viale Europa) devono ancora essere realizzate e il Piano della mobilità rischia di non essere pronto per la fine, tra un anno, del mandato di questa amministrazione.
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