IL PUNTO
Cimiteri da brivido
Lapidi rotte e infiltrazioni oltre ai furti di rame: i tanti problemi dei campisanti

Sono quattordici in tutto e nei prossimi giorni, come da tradizione, verranno visitati da molte persone in vista della ricorrenza dei defunti.
Certo, considerata l’emergenza in atto, non è chiaro se entro la data del 2 novembre saranno adottate misure restrittive anche negli accessi ai cimiteri. Ma tant’è.
Qual è la situazione a Varese? Di sicuro quello messo peggio dal punto di vista strutturale è quello di Belforte. Qui, il lato sinistro della cappella è stato chiuso al passaggio a causa di cedimenti nella copertura esterna: nastro bianco e rosso delimita l’area dove si sono verificati crolli di lastre di pietra, e un cartello rende ancora più esplicito il fatto che da lì non si può accedere.
A essere messo abbastanza bene sembra invece il cimitero di Velate, a poca distanza dalla torre romanica: nelle scorse settimane qui erano stati segnalati cartelli risalenti al periodo del lockdown, con orari di apertura non più attuali, ma ora sono stati rimossi.
Parenti di defunti sepolti a Casbeno hanno invece segnalato il problema dell’assenza di acqua, necessaria per bagnare i fiori all’interno delle fioriere e per pulire le lapidi.
Il problema a Masnago e a Bizzozero è invece che di acqua ce n’è troppa, però piovana: nel primo caso, i famigliari dei defunti da tempo segnalano infiltrazioni tra le tombe e sotto i loculi, ma il problema sembra non sia stato ancora risolto; nel secondo caso, invece, tombini ostruiti rendono difficoltoso il deflusso della pioggia e dunque si creano spesso pozzanghere difficili da aggirare, soprattutto per le persone anziane. Per quanto riguarda poi Giubiano, sono numerose le sepolture in pessimo stato, tanto che il Comune ha lasciato cartelli con l’invito a contattare gli uffici.
Infine, come segnalano i residenti del quartiere, il cimitero di Calcinate del Pesce ha problemi soprattutto all’esterno, dal momento che, vista la posizione isolata, periodicamente vengono abbandonati rifiuti vicino all’ingresso. In molti campisanti, nei giorni scorsi, sono entrati in azione i tecnici per la manutenzione del verde.
Ad accomunare tutti i quattordici cimiteri cittadini c’è invece un triste fenomeno, e non ha nulla a che vedere con la manutenzione: si tratta dei furti di rame, con muri perimetrali, lapidi e cappelle letteralmente spogliate di ogni tipo di oggetto o elemento realizzato in questo materiale, dalle grondaie fino alle croci poste a ornamento delle sepolture.
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