IL CASO
Assalto al cimitero
Ladri di rame in azione tra le tombe a Calcinate del Pesce

Saccheggio al cimitero di Calcinate del Pesce: una cinquantina di vasi e portafiori di rame sono stati sottratti dalle tombe.
Il furto è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato e a farne le spese è stata, soprattutto, la zona dei loculi dove, ad altezza uomo, è stata passata in rassegna ogni lapide.
Anche nella parte opposta del camposanto, posto in una zona abbastanza isolata di via Mottarone, altre tombe sono state depredate: è stato un attimo, complice il buio e lontano da occhi indiscreti, scavalcare il cancello dell’ingresso o il muro che dà sul lato della campagna.
Desolante lo scenario per i parenti in visita alle sepolture dei propri cari: fiori gettati a terra alla rinfusa e tombe disadorne. «Non c’è rispetto per i vivi, figuriamoci per i morti: certo, però, vedere un simile spettacolo fa rabbia. Non è tanto per il valore in sé, ovviamente, quanto per il dispiacere nel trovarsi di fronte ad un gesto ignobile e vigliacco» commentano alcuni visitatori.
«Qui da noi è la prima volta: storicamente c’era stato qualche furtarello di vasetti e fiori, ma mai una cosa del genere. E stanotte, comunque, il silenzio è stato rotto dall’abbaiare dei cani che, in lontananza, hanno latrato insistentemente e a lungo. Chissà mai che fosse per questo» aggiunge una signora la cui abitazione si trova a poche decine di metri in linea d’aria.
Sul cancello dell’ingresso in via Mottarone, una scritta riconduce al fatto che l’area è videosorvegliata ma, guardandosi intorno, le telecamere non si vedono: «Inoltre - prosegue un’altra signora del paese - stamattina non sapevamo bene chi avvisare. All’entrata di altri cimiteri sono riportati i numeri da chiamare in caso di necessità, qui da noi neanche quello, mi chiedo perché. Alla fine abbiamo telefonato al 112, chissà se usciranno per venire a vedere questo scempio».
In città e in provincia, non è la prima volta che si verificano simili episodi, come a Casciago lo scorso novembre e ad aprile 2019 a Capolago. Ad essere presi di mira sono sempre in prevalenza gli oggetti realizzati col cosiddetto “oro rosso”.
© Riproduzione Riservata