MIX LETALE
Cocaina tagliata con l’aspirina
Anche lucido di scarpe per miscelare le sostanze illecite. Il bilancio di dodici mesi della Squadra Mobile: 25 chili sequestrati

Nella lotta allo spaccio di stupefacenti a Varese non ci sono soltanto le operazioni con maxi sequestri. Ci sono pure le tantissime attività quotidiane che, goccia dopo goccia, alla fine consentono comunque di togliere dal “mare” della droga ingenti quantitativi.
In questo senso, nel corso degli ultimi dodici mesi la Squadra Mobile ha intercettato sul territorio circa 25 chilogrammi di stupefacenti, giusto per fornire un ordine di grandezza: si parla all’incirca di 10 chili di hashish, più o meno la stessa quantità di marijuana, poi oltre tre chili di eroina e poco meno di cocaina.
Ogni anno però è diverso dall’altro. «Nella nostra provincia – spiega il commissario capo Maurizio Greco, dirigente della Squadra Mobile – è raro, salvo alcuni casi, trovare grossi quantitativi di droga, come invece capita ad esempio in città con grandi porti commerciali. Qui è più diffusa la microcriminalità, che comporta tanti piccoli sequestri per disincentivare l’attività criminale e ripulire la città con l’obiettivo di consentire alle persone di camminare tranquille».
Ma una volta sequestrata, quale percorso compie la droga per arrivare allo smaltimento? «Innanzitutto – risponde l’ufficiale della Polizia di Stato – viene pesata e poi si procede con l’analisi qualitativa, per stabilirne la percentuale di principio attivo. Un passaggio che, tramite calcolo algebrico, permette di capire anche, in caso si tratti di sostanza pura, quante dosi sarebbero potute uscire da quel quantitativo».
La droga, infatti, viene “tagliata”, cioè diluita con altre sostanze prima di essere venduta. Le indagini riguardano anche altro: se si tratta di panetti o pastiglie, si analizzano eventuali segni distintivi del confezionamento – come un simbolo, una lettera o un disegno – utilizzati come “marchi di fabbrica” dai produttori e quindi eventualmente riconducibili ad altri sequestri.
La maggior parte delle droghe che si comprano al dettaglio non sono pure. Anzi, vengono miscelate con altre sostanze che nulla hanno a che vedere con lo sballo. Il motivo è fondamentalmente quello di ricavare più dosi da uno stesso quantitativo, ottenendo così maggiori profitti. E che cosa si usa per aumentare il volume della sostanza pura?
Ovviamente dipende dal tipo di droga. Ad esempio, per la cocaina viene usata l’aspirina o altri farmaci (sempre bianchi per mantenere il medesimo colore finale), ma in passato sono stati trovati casi in cui era stato usato addirittura veleno per topi.
Per quanto riguarda l’eroina, di solito gli spacciatori tendono a usare il caffè in polvere; mentre l’hashish – quella di categoria più scadente – viene mischiata con lucido da scarpe oppure con henné, per conferire il colore marrone lucido.
Per quanto riguarda i costi, attualmente, sul mercato della droga si parla di cifre che vanno da 5 a 10 euro al grammo, a seconda della quantità di principio attivo presente. L’eroina, invece, si attesta a partire dai 10 euro al grammo, ma va detto che a Varese questo tipo di droga non è molto diffusa: nella maggior parte dei casi i consumatori sono soggetti borderline che si accontentano di dosi in cambio dell’attività di rivendita al dettaglio.
Infine, c’è la cocaina: alle latitudini varesine il suo costo varia da 50 euro fino a 70, pure in questo caso tutto dipende dalla qualità. Qui la clientela è variegata, dal giovane fino al professionista, mentre per hashish e marijuana il consumo è più diffuso tra i ragazzi, con un’età di inizio che si sta abbassando già a partire dalle scuole medie.
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