ECONOMIA LOMBARDA
Varese, come cala l’export
L’industria giù del 7,2% nel 2024. Ecco i settori più colpiti. E c’è il timore dei dazi americani

I dazi americani rischiano di frenare la crescita anche dell’economia della Lombardia. Secondo una ricerca condotta da Cna Lombardia e realizzata dal Centro Studi Sintesi, rielaborando i dati del Fondo Monetario Internazionale, le previsioni indicano una contrazione del PIL lombardo dello 0,3% nel 2025, dello 0,6% nel 2026 e un ulteriore calo dello 0,6% nel 2027.
I comparti più colpiti sarebbero bevande (29,9% di quota export), pelletteria (15%), farmaceutica (14,3%), mobili (12,5%) e abbigliamento (10,9%).
«Il mondo sembra dentro si stia infilando in una tempesta perfetta - afferma Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia -. La tensione reciproca sale e bisogna controllarla con estrema razionalità. Le imprese - aggiunge Bozzini -rischiano danni duraturi al proprio posizionamento competitivo. Per questo motivo il nostro territorio non deve perdere canali relazionali internazionali e una vocazione all’export che qualifica molta della nostra produzione".
Nel 2024, secondo gli ultimi dati di Confindustria Lombardia, l’export lombardo verso gli Stati Uniti ha raggiunto i 13,72 miliardi di euro, registrando una diminuzione del 3,5% rispetto al 2023. A livello provinciale, Milano si conferma leader con il 46,4% del totale lombardo, seguita da Bergamo (13,8%), Brescia (11,5%), Monza e Brianza (8,2%) e Varese (6,3%).
LE IMPRESE VARESINE
Ecco i dati
nel 2024 elaborati da Confindustria Varese: le esportazioni in valore sono state pari a 11,7 miliardi di euro, in calo del -7,2% sul 2023 (a livello italiano il dato è calato del -0,4% - se calcolata al netto degli energetici, la variazione italiana diventa +0,3%); le importazioni in valore sono state pari a 9,1 miliardi di euro, in aumento del +3,0% sul 2023 (a livello italiano il dato è calato del -3,9% - se calcolata al netto degli energetici, la variazione italiana diventa -0,7%); il saldo commerciale in valore è risultato positivo per 2,6 miliardi di euro, ma risulta in calo del -31,5% rispetto al 2023.
Il quadro di diminuzione delle esportazioni varesine nel 2024 è il risultato di un andamento negativo diffuso alla maggior parte dei comparti, ma concentrato specialmente nell’elettrodomestico e negli articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia. Ci sono comunque dei settori che contribuiscono positivamente, ma non sufficientemente da portare in terreno positivo il dato generale: gli aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi e i medicinali e preparati farmaceutici. Il dato di calo del 2024 è causato, per lo più, da una performance negativa dei singoli terzo e quarto trimestre 2024 sugli stessi periodi del 2023.
«IN CALO ANCHE VERSO UE»
In termini di mercati di destinazione, sono in calo i flussi di export verso l’area UE (-3,8% sul 2023), ma in calo ancor più netto le esportazioni verso l’area extra-UE (-10,3%), soprattutto per dati negativi concentrati in chiusura d’anno.
In particolare, viene evidenziata una riduzione delle esportazioni verso tutti i primi tre mercati di sbocco dell’export varesino, che spiega la maggior parte della riduzione generale del dato: Germania (-4,8%), Francia (-11,9%) e, in maniera ancora più accentuata, gli Stati Uniti (-22,7%).
«L’ANALISI PER SETTORI»
In termini di composizione settoriale, con riferimento ai settori maggiormente rappresentativi del territorio, si evidenzia che nel 2024 il 55% delle esportazioni ha avuto origine dal settore metalmeccanico, l’8% dal tessile-abbigliamento-pelletteria, il 15% dal chimico-farmaceutico e l’8% dal settore gomma e materie plastiche.
Nel 2024, il settore metalmeccanico ha registrato un importante calo dell’export rispetto al 2023 pari al -8,6% e un aumento dell’import pari al +2,9%.
All’interno del settore, si rileva una diminuzione delle esportazioni in tutti i sotto-comparti, tranne che per i mezzi di trasporto, che segnano un incremento del +9,5%. Questo risultato è dovuto in gran parte all’importante crescita delle esportazioni nel comparto aerospaziale (+17,4%). È forte il calo registrato nell’export dell’elettronica (-23,5%) e dell’elettrotecnica (-28,6%). La flessione riguarda tutti i gruppi di prodotto del comparto, specialmente gli apparecchi per uso domestico che vedono un calo del -61,2%.
Le esportazioni di prodotti della metallurgia sono in flessione del -8,7%; i flussi di export dei prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) si sono ridotti del -12,9%.
Si registra un calo anche nel mondo dei macchinari e apparecchi meccanici (-8,8%), che pesa quasi per il 20% del totale dell’export provinciale nel periodo considerato).
Il settore tessile, abbigliamento e pelletteria, rispetto al 2023, ha segnato un forte calo delle esportazioni (-26,8%) e un aumento dei flussi di import (+2,6%). All’interno del settore, tutti i sotto-comparti mostrano una flessione delle esportazioni, più forte per gli articoli in pelle e l’abbigliamento (rispettivamente -40,6% e -39,5%) che per i prodotti tessili (-8,9%).
Il settore chimico-farmaceutico, rispetto al 2023, ha segnato un aumento dell’export (+5,4%) e dell’import (+1,9%). Alla crescita complessiva dell’export del settore, ha contribuito positivamente l’aumento dei flussi di export di prodotti farmaceutici (+28,6%) – specialmente medicinali e preparati farmaceutici - a fronte, invece, di un calo dell’export dei prodotti chimici (-7,7%) – specialmente per quanto concerne i prodotti chimici di base.
Nel settore gomma e materie plastiche, rispetto al 2023, calano sia le esportazioni (-7,6%) sia le importazioni (-5,4%). Il calo delle esportazioni ha interessato sia gli articoli in materie plastiche (-6,5%), sia gli articoli in gomma (-19,3%).
Tra i comparti più di nicchia, rispetto al 2023, si è registrato un aumento nelle esportazioni degli alimentari (+9,2%), delle bevande (+1,9%), della carta (+2,3%) e della stampa (+1,5%); in calo invece i flussi di export del legno (-18,5%).
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