LA PROTESTA
Varese, comitato in difesa di via Selene
Presidio contro il progetto di tangenzialina: «Utilità dubbia e costi elevati, deturpando uno dei pochi polmoni verdi in città»

Il comitato Difendiamo via Selene torna a battere il chiodo sul progetto di tangenzialina che l’amministrazione vorrebbe realizzare deturpando, a suo parere, uno dei pochi polmoni verdi rimasti in città. Il comitato chiama a raccolta i cittadini. «Un pezzo di città che sembra dormiente davanti a quello che sta accadendo in via Selene e che accadrà anche in via Piana di Luco, nel bel mezzo della palude Stoppada - dicono i rappresentanti del comitato, tra cui l’ex vicesindaco Daniele Zanzi e il consigliere comunale Luca Paris (ex Pd ora vicino al Movimento 5 Stelle) - Dove l’amministrazione ha intenzione di veicolare tutto il traffico dei mezzi pesanti che hanno necessità di raggiungere la zona industriale tra Varese e Schianno».
IL PROGETTO
Uscendo dal raccordo autostradale utilizzando il nuovo svincolo, si passa per una rotonda che al momento è cieca. Da lì però sarà aperta una nuova uscita destinata ai camion, che tornerà verso Gazzada passando per una stradina, via Selene, in mezzo al verde e alle case, per sbucare dopo il ponticello. «Proprio li è prevista la realizzazione di una rotonda, chiesta per questioni di sicurezza, ma non c’è oggettivamente lo spazio per farla - spiegano - E più avanti, sempre nel tracciato che dovrebbero seguire i mezzi pesanti, c’è addirittura una strettoia». Le osservazioni al progetto fatte dal comitato sono state fatte pervenire a luglio all’amministrazione comunale. «Ce le aveva chieste il sindaco in un’ottica di coinvolgimento al progetto. Peccato che poi nessuno ci abbia mai risposto». Il comitato fa presente che il costo dell’opera, 4 milioni di euro, sia sproporzionato rispetto all’obiettivo, che è quello di fluidificare un traffico di cui non si ha nemmeno contezza reale.
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