CORONAVIRUS
Contagiato uno ogni venti
I numeri del Varesotto: colpito dal Covid-19 il 5% della popolazione da marzo. Ieri ancora 22 decessi
Con i nuovi 362 casi positivi di ieri, mercoledì 2 dicembre, la provincia di Varese raggiunge quota 5 per cento.
Significa che, dall’inizio di marzo, un cittadino ogni venti è stato infettato dal Covid-19, con un tampone a certificare il contagio.
Un monte totale di persone malate (anche se nella maggior parte dei casi asintomatiche o quasi) che è stato costruito quasi tutto in autunno, dopo una primavera molto meno aggressiva per il territorio dei Laghi. E, stando a quanto dicono gli esperti, i numeri statistici vanno moltiplicati per almeno tre volte se si vuole avere la dimensione reale del fenomeno, visto che tantissimi sono stati colpiti dal virus ma non hanno mai effettuato il test.
Detto questo, i numeri comunicati ieri dalla Regione rappresentano una sorta di media fra gli obiettivamente troppo pochi di lunedì (94) e gli eccessivamente tanti di martedì (1.036), a dimostrazione di come i ritardi nelle elaborazioni e nelle comunicazioni siano compagni fedeli di questa narrazione.
Ieri, intanto, mentre le cifre regionali consegnavano indicazioni abbastanza confortanti (21 posti letti liberati in terapia intensiva, 120 negli altri reparti, oltre alla certificazione di 5.487 guariti e al calo dell’indice di positività di oltre due punti, sino al 9,4 per cento), quelle varesine ancora non inducevano a un totale ottimismo. Basti guardare al numero dei morti, che sono stati ben 22 in ventiquattro ore, portando il totale dei decessi a 1.360. E anche il raffronto con le altre province fornisce indicazioni poco felici, perché in un mercoledì che si potrebbe considerare “veritiero” nelle analisi (tenendo lontane le distorsioni del weekend) la provincia di Varese resta la seconda più colpita dopo Milano ma anche la prima se si fa il raffronto fra dato complessivo e popolazione residente. La cifra più alta di nuovi infetti l’ha fatta registrare Busto Arsizio con 34 ma, in rapporto al dato demografico, “valgono” di più i 31 di Gallarate. In ogni caso entrambe le città sono sopra la media di incidenza provinciale (attorno al 5,10%), però meglio di Saronno (5,70%) e Malnate (5,95%), mentre è il capoluogo Varese (4,85%) ad aver avuto una diffusione interna del virus meno marcata. Ma si tratta di scostamenti leggeri, mentre il quadro complessivo è in generale grave. Certo resta il confronto settimanale (con crollo dei contagi del 60% anche in zona) a indicare che gli effetti del lockdown si sono avuti anche qui. Dove però, più che da qualsiasi altra parte, non è possibile abbassare la guardia.
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