LA SORPRESA
Cozze nel lago, bagni con scarpette alla Schiranna
Lago di Varese: «I molluschi indicano che le acque sono pulite»

Un continuo miglioramento della qualità delle acque del lago di Varese e dei suoi aspetti ambientali al punto che già da ieri, sabato 6 luglio, a Bodio Lomnago si è riaperta la stagione balneare. Questo, in sintesi, il dato saliente del convegno “Il lago che vogliamo”, tenutosi ieri sul lungolago di Gavirate, per illustrare i risultati di cinque anni di attività dell’Aqst. Per chi vorrà, invece, nuotare nell’area del lido della Schiranna, dovrà attendere il 15 luglio, ma c’è un consiglio che è opportuno seguire, dovuto alla pulizia preventiva del fondale ad opera dei sommozzatori della Protezione Civile: indossare scarpe da scoglio in gomma.
LE COZZE
Ma perché mai? Perché è stata riscontrata nel sito la presenza di cozze d’acqua dolce i cui bordi sono molto taglienti e quindi portatori di ferite. Può stupire la presenza di questo mollusco di cui poco si conosce e se ne parla molto raramente. È Marco Saroglia, già professore ordinario di Acquacoltura, Idrobiologia e di biotecnologie animali all’Università degli Studi dell’Insubria e docente di Acquacoltura all’Università di Ghent, Fiandre occidentali, che ci illustra la vita dell’Anodonta cignea, la più frequente cozza d’acqua osservabile lungo le rive del nostro lago, che può raggiungere dimensioni anche superiore ai 20 cm. con due valve incernierate, allungata e ovale. La sua spiegazione ci apre una pagina interessante poco conosciuta del nostro lago. «Chissà a quanti frequentatori - spiega - sarà capitato di vedere sulle sponde i loro gusci di molluschi bivalvi. Il pensiero di qualcuno potrebbe essere andato all’educazione di chi, avendo fatto un picnic a base di cozze, ne ha abbandonato i gusci in riva al lago. Niente di più sbagliato. Infatti non si vedono fette di limone per terra».
NON COMMESTIBILI
Le cozze d’acqua dolce non sono commestibili, in quanto, filtrando notevoli quantitativi di acqua, anche 40 litri all’ora, accumulano sostanze tossiche disciolte nell’acqua dei sedimenti, quali metalli e tossici organici, potenzialmente presenti anche in minima quantità nelle acque, pur considerate balneabili di laghi e fiumi. «È quindi decisamente importante per l’equilibrio del territorio - riprende il professore -. La sua presenza indica acque pulite e ben ossigenate: vivendo immersa nei sedimenti sabbiosi, non potrebbe sopravvivere in acque povere di ossigeno a causa dell’inquinamento. Camminando scalzi sulle rive del lago, è possibile appoggiare la pianta del piede su esemplari sommersi, oppure su frammenti di loro gusci, taglienti come il vetro. Individuando una colonia di questi animali è invece opportuno evitare di disturbarne il lavoro, essendo, infatti, degli efficienti depuratori biologici delle acque».
SCARPE DA SCOGLIO
Vale quindi la pena di calzare scarpe da scoglio, perché significa che l’acqua è pulita. Quindi, sono ottimi indicatori di salute delle acque. Per tornare ai bagnanti che frequenteranno la Schiranna, l’assessora alla Tutela Ambientale Nicoletta San Martino avvisa che l’area della balneazione è limitata alla zona del lido e non interesserà il parco Zanzi o altre zone dal momento che le piogge torrenziali e gli eventi meteorologici estremi di questi mesi hanno alzato di molto il livello del lago coprendo gran parte del canneto. «Quindi sia per la sicurezza dei bagnanti, sia per la tutela dell’habitat delicato - conclude -, sarà consentito fare il bagno solo nell’area del lido».
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