FENOMENO SOCIALE
Da casa al lavoro, pericolo in agguato
Troppo stanchi e distratti, è allarme per gli incidenti: forze dell’ordine ed esperti a confronto in Camera di commercio
Il rischio d’incidente nei percorsi tra il posto di lavoro e la propria abitazione è elevato, ma prevenzione e formazione possono rappresentare degli efficaci deterrenti.
Questo il tema di un workshop sugli infortuni in itinere organizzato alla Camera di commercio dall’Organismo paritetico provinciale in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Ordine degli ingegneri. Nel titolo - “I rischi nei percorsi casa-lavoro, ruolo del fattore umano e opportunità di prevenzione” - era già racchiuso il senso globale dei numerosi interventi, ovvero la consapevolezza che, nel determinare gli incidenti, gioca una significativa percentuale (pari al 90%) il fattore umano, quindi esiste la possibilità di intervenire, in ambito formativo, in vista di un’ efficace prevenzione.
Questa la base di uno studio dell’Unità di ricerca di psicologia del traffico dell’Università Cattolica, diretto da Maria Rita Ciceri e presentato da Manuela Bina.
Il presidente della Camera di commercio Fabio Lunghi ha sottolineato la grande attualità di questo tema.
«Chiusa la porta del lavoro - ha detto -, qualsiasi soggetto andrebbe isolato da tutte le comunicazioni esterne prima di salire in auto». A spostare il focus sulle problematiche legate alla circolazione e alla mobilità in provincia di Varese è stato il vicequestore aggiunto e dirigente della Polizia stradale Marco Bragazzi.
«In base a uno studio relativo al 2018 - ha spiegato -, in Italia gli incidenti con lesioni sono stati 172mila 553, con 3mila 334 vittime e 242mila 919 feriti, per un costo sociale pari a 17,1 miliardi di euro. Il numero delle vittime è diminuito, rispetto al 2017, nella percentuale dell’1,3%. In provincia di Varese, sempre nel 2018, gli incidenti mortali sono stati 7, quelli con feriti 673 e con soli danni 659, per un totale di 1339. Nel 2017 gli incidenti mortali salivano a 10, con feriti 724 e con soli danni 705, per un totale di 1439».
Una curiosità, il giorno settimanale in cui avvengono più incidenti è il venerdì e le fasce orarie più esposte sono 11-12, 13-14 e 17-18.
Alcuni di questi dati trovano conferma anche nell’operato della Polizia locale.
«La sicurezza è un bene comune - ha sottolineato il comandante Matteo Ferrario - e noi cerchiamo di garantirne di due tipi, la sicurezza passiva e quella attiva, da una parte applicando cioè ai fenomeni infortunistici soluzioni strutturali, dall’altra aumentando le ore dedicate ai controlli e ai pattugliamenti».
La Polizia locale, nel triennio 2017-19, ha rilevato circa 1500 incidenti e non sono state registrate variazioni numeriche sensibili tra un anno e l’altro, mentre nell’ultimo decennio s’è notato un decremento dell’incidentalità, passando da 8/900 incidenti l’anno a 5/600 (quelli mortali non più di 5) .
Il venerdì viene indicato sempre come il giorno più nefasto della settimana, mentre sia la Polizia stradale che quella locale concordano nell’imputare alla distrazione uno dei primi fattori di rischio, inoltre attribuiscono alla patente a punti il merito di una riduzione dell’incidentalità negli ultimi anni.
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