IL COMMIATO
Don Mauro va a Paderno Dugnano
Il decano salutato a Masnago: «Guardate al futuro con fiducia»

«Non soffocate l’azione dello Spirito santo. Non siate una comunità chiusa in difesa. Il dinamismo missionario nasce da una Chiesa che attacca senza timori».
Anche se la comunità pastorale Maria Madre Immacolata saluterà don Mauro Barlassina a settembre, le parole pronunciate dal sacerdote ieri mattina, domenica 30 giugno, nell’omelia della messa celebrata a Masnago in occasione della festa patronale dei santi Pietro e Paolo, possono essere già lette come una sorta di raccomandazione rivolta alle comunità parrocchiali di Masnago, Avigno, Velate, Bobbiate, Calcinate del Pesce, Lissago, Capolago e Cartabbia alla vigilia del suo trasferimento alla guida della comunità pastorale San Paolo VI a Paderno Dugnano.
Consapevole che la sua partenza lascerà un grande vuoto non solo nell’ambito delle sue parrocchie ma anche in tutta la città, don Mauro, ispirandosi alla tattica delle squadre calcistiche, ha invitato i fedeli a «guardare al futuro con fiducia, guardando indietro per recuperare ciò che serve per andare avanti».
«Contribuite a realizzare un clima di fiducia - ha insistito il decano varesino - affinché il Vangelo possa compiere la sua corsa».
Sabato sera, quando in città si è diffusa la notizia della nuova destinazione assegnata al sacerdote dall’arcivescovo di Milano, anche il sindaco, Davide Galimberti, ha espresso il proprio rammarico per «la partenza di un prete capace di instaurare legami costruttivi e di amicizia. Figura propositiva che ha dimostrato di essere in grado di risolvere problematiche, sempre attenta al quotidiano e alle prospettive della città».
L’assessore ai servizi sociali, Roberto Molinari, originario di Avigno e cresciuto negli ambienti oratoriani di Masnago, sottolinea l’importanza che la città e la Chiesa varesina possano trovare nel successore di don Mauro, sia nel ruolo di guida delle parrocchie della comunità pastorale che in quello di decano, la volontà e la determinazione necessarie per garantire un futuro all’esperienza della “Lettera alla città.”
Per Molinari, infatti, è fondamentale continuare a lavorare in città per offrire spazio alla voce dei cattolici.
Una condizione necessaria, secondo l’assessore, per mantenere vivo il dialogo con le istituzioni e le varie realtà della società civile varesina e per contribuire alla costruzione della “città dell’uomo” indicata da Giuseppe Lazzati.
Due anni fa don Mauro, con l’aiuto del prevosto, monsignor Luigi Panighetti, e il coordinamento di Paola Bassani del centro culturale Massimiliano Kolbe, seppe raccogliere l’invito del cardinale Angelo Scola e chiamò le diverse espressioni della comunità cittadina a un confronto su alcune delle principali problematiche della società varesina: lavoro, educazione e integrazione.
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