MOVIDA
«Varese è bella ma va valorizzata»: parola di Skizzo
Raffaele Bruscella, re del gin tonic, a tutto campo: «I locali facciano rete»

«Questa città è come una bella ragazza, ma il suo limite più grande è che si vergogna a mostrarsi al pubblico». Parole di Raffaele “Skizzo” Bruscella, un’istituzione del centro storico. Il suo Agricolo Livellanza è stato premiato come uno dei migliori gin d’Italia dalla guida “Spirito autoctono” al Mixology di Milano, la fiera internazionale dei cocktail e degli alcolici. Ma questo riconoscimento è solo un pretesto per parlare della città con il titolare del Balthazar, uno dei locali che resistono nel cuore della movida cittadina nonostante le crescenti difficoltà.
Esiste la Varese da bere?
«Non esiste il concetto di “piccola Brera”, ma esiste la Varese da bere perché abbiamo delle attività forti, dai bar, ai ristoranti, alle pizzerie dove si beve bene. Il problema è che tendiamo a non valorizzare le nostre eccellenze come il Sacro Monte, il lago, i Giardini Estensi. È come avere una fidanzata bella, ma non farla mai uscire per paura che te la portino via».
E i giovani?
«Il problema è continuare a demonizzarli. Oggi sono più maturi delle nostre generazioni: se escono per bere, uno non tocca alcol perché deve guidare. La differenza la fanno i social e la comunicazione di adesso: se uno commette qualche sciocchezza lo viene a sapere tutto il mondo, prima rimaneva confinata nel quartiere».
Cosa non funziona?
«Non è vero che le cose non funzionano del tutto. Funzionano male. Per esempio, ci sono pochissime trattorie che fanno cucina del territorio. Io sono fiero delle mie origini meridionali, ma impazzisco per la cassoeula, i mondeghili, il risotto con l’ossobuco. Ci sono ristoranti che li propongono solo una volta alla settimana. Questi sono piatti della tradizione che un turista deve trovare sempre».
Allora dov’è l’errore?
«Basta guardare la classifica delle città più care d’Italia e ai primi posti troviamo Varese. Ma non perché vogliamo rubare i soldi alle persone, perché abbiamo affitti e spese folli. Uno spritz non può costare cinque euro in centro a Varese. Quello che occorre migliorare è la collaborazione tra attività. Tanti turisti chiedono consigli su dove andare a mangiare; bisogna fare network per far sì che, se oggi non c’è posto da me, possa mandare i clienti in un altro locale».
Un messaggio al sindaco Galimberti?
«Sta facendo bene, però si può sempre fare meglio. Piuttosto procediamo un passo alla volta, ma sistemiamo tutta la città. È innegabile che sono state fatte cose buone: in largo Flaiano c’è meno traffico, ma se per arrivarci le altre strade sono piene di buche la gente si arrabbia».
Il prossimo obiettivo?
«Adesso è uscito anche il Bitteranza che è distribuito in tutta Italia e poi ai Giardini con il Summer Festival ne vedremo delle belle. Ogni sera faremo un menù dedicato all’artista che si esibisce».
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