IN SALA MONTANARI
Varese, ecco il libro della sosia di Liz
Marina Castelnuovo ha presentato “Dalla casa di ringhiera alla Casa Bianca”: una festa lontana dalla superficialità dorata

«Chi è quel signore vicino a Marina?» Al povero Buzz Aldrin, secondo uomo a mettere piede sulla Luna, è successo anche questo, essere oscurato dalla sosia di Liz Taylor.
Lo ha raccontato divertita («Ma lo era anche lui») la varesina capace di catturare l’attenzione della Cnn come della stampa araba, dei turisti giapponesi come del grande cineasta iraniano Jafar Panahi. L’ha fatto in Sala Montanari alternando amarcord a filmati scanditi da testimonial e in parte artefici del suo successo quali Fabrizio Frizzi e Lilli Gruber, anche se tanti meriti ha anche Daniela Graniero.
Accolta dal vicesindaco Ivana Perusin, al solito capace di andare oltre il saluto istituzionale, Marina Castelnuovo si è trovata davanti un pubblico ampio e variegato. Da Donatella Valmaggia, non dimenticata spalla di Roberto Benigni, a Franca De Monti, attrice del Piccolo Teatro, dal giallista Emiliano Bezzon all’avvocato Ferruccio Zuccaro, eccellenza di casa nostra anche per umiltà.
PRESENTAZIONE-FESTA
Com’era prevedibile, la presentazione del libro autobiografico, Dalla casa di ringhiera alla Casa Bianca, è stata una festa. Lontana però dalla superficialità dorata per merito di chi ha preso la parola. Gianni Canale ha offerto un ritratto privato di Marina, Paolo Pelizza si è soffermato sull’altra Liz. Il poeta Silvio Raffo ha dato l’ennesimo saggio di cultura e glamour. Ad alzare ulteriormente l’asticella ha pensato il critico d’arte contemporanea e docente universitario milanese Marco Eugenio Di Giandomenico.
“CONOSCETE ANNA MAGNANI?”
«Ai neoiscritti - ha spiegato - chiedo sempre se conoscono Anna Magnani, purtroppo nessuno risponde affermativamente. C’è chi ha dei sosia un giudizio totalmente negativo, io penso invece che contribuiscano a fare ricordare più a lungo un artista. Marina rende un grande servizio a Liz Taylor, Oltretutto, nel suo caso, più che di semplice sosia, è giusto parlare di performer».
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