IL DIBATTITO
Varese, ex caserma. «Nessun passo indietro»
Il sindaco e la giunta confermano il polo culturale ed escludono l’università. «Vorrebbe dire viceversa perdere 23 milioni di euro»
Dopo trent’anni di dibattito e polemiche, il sindaco Davide Galimberti e tutta la giunta hanno sentito la necessità di convocare i giornalisti prima della seduta del Consiglio comunale, stasera, martedì 11 novembre, per tornare a parlare dell’ex caserma Garibaldi. Grandi novità in vista? No davvero. Il sindaco ha prima puntualizzato la cronologia dell’intervento, data dopo data, anno per anno, per concludere che dal polo culturale nell’ex Caserma non si fa un solo passo indietro. Un messaggio diretto soprattutto a stoppare l’ipotesi, ventilata in questi giorni, di un ritorno dell’Università dell’Insubria tra le mura dell’ex edificio militare.
Nulla di tutto questo: tanto più che, come ha sottolineato lo stesso Galimberti, cambiare oggi destinazione dell’ex caserma significherebbe «mandare in fumo oltre 23 milioni di euro». Dunque, nessun cambio in vista, nessuna ipotesi alternativa. Tanto più che, se giovani e universitari frequenteranno il polo culturale, l’ex caserma non sarà così estranea all’università. Hanno preso la parola anche l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Civati, e l’assessore alla cultura, Enzo Laforgia, il quale ha definito le polemiche di questi giorni «un festival di parole in libertà che avrebbe fatto invidia a Marinetti».
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