L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO
Varese, figuraccia giudiziaria
Nel distretto di Milano solo il tribunale bosino va oltre la media nazionale di fascicoli arretrati

Una sola menzione per Varese nel discorso dell’inaugurale dell’anno giudiziario di Giuseppe Ondei, presidente della Corte d’Appello di Milano, distretto giudiziario di cui fanno parte anche i tribunali di Varese e Busto Arsizio. E purtroppo si tratta di una citazione in negativo.
VARESE ARRETRATA
«In un contesto in cui l’arretrato dei fascicoli pendenti in ambito civile da più di tre anni a livello nazionale è del 23%, nel nostro distretto di Corte d’Appello solo il tribunale di Varese è al 26%, mentre tutti gli altri tribunali sono largamente al di sotto della media nazionale», ha detto questa mattina, sabato 28 gennaio, Ondei, pur sottolineando che nel Palazzo di Giustizia di piazza Cacciatore delle Alpi «Il trend è in costante riduzione».
CARENZA DI MAGISTRATI
Ondei ha denunciato la carenza di magistrati negli uffici di tutto il distretto: «Le risorse umane e materiali messe a disposizione sono ancora insufficienti, nonostante lo sforzo posto in essere dal ministero della Giustizia per mettere gli Uffici in condizioni di poter lavorare al meglio».
Al 30 giugno 2022 le scoperture vanno dal 6,6% del Tribunale di Lecco al 24,33% del Tribunale di Pavia.
«In Corte di Appello per far fronte a una carenza di organico di 22 unità sono arrivati solo 7 nuovi consiglieri. Così non si può andare avanti. Ogni anno la situazione peggiora. C’è il serio pericolo che l’anno prossimo anche il virtuoso distretto di Milano possa iniziare a presentare dati negativi» ha lanciato l’allarme. Per porre rimedio alla carenza di personale «serviranno almeno tre anni» e, nel frattempo, «l’unica soluzione concreta e di qualità è quella di reclutare eccezionalmente e temporaneamente magistrati, avvocati, notai e professori universitari in pensione che possano trattare le cause meno complesse e scrivere le sentenze da subito».
Sul fronte penale la maggior parte dei procedimenti trattati nel distretto, ha proseguito il presidente Ondei, riguarda i reati contro il patrimonio (29,9%), gli stupefacenti (7,7%, dato stabile) e contro la persona e la famiglia (7,5%, in aumento rispetto all’anno scorso). Il dato è «di grande preoccupazione», così come preoccupa il dato in aumento che riguarda le «bande giovanili» che si contendono il territorio con metodi violenti. I reati contro la Pubblica amministrazione sono al quarto posto con il 6,5% dei fascicoli. In aumento anche i reati di bancarotta (+ 39%) e quelli tributari (+9%).
© Riproduzione Riservata