AMBIENTE
Fondi contro la peste del lago
Dalla Regione per combattere le piante infestanti. «Valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità»

Un’arma in più contro le erbe infestanti che stanno invadendo il lago di Varese. Sono stati assegnati i finanziamenti per gli interventi sperimentali di contenimento del fiore di loto e della peste d’acqua.
L’azione interesserà anche il ringiovanimento del canneto. La Regione, nell’ambito della tutela e del risanamento delle acque, coerente all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, con una recente delibera ha erogato 262.848, 51 euro alla Provincia per attuare il progetto presentato. Cifra rilevante, che denota quanto sia indispensabile e urgente l’intervento.
«Valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità, favorendo lo sviluppo dell’ambiente in ottica di sostenibilità, sono tra i temi sui quali Regione Lombardia si sta impegnando con estrema convinzione e importanti risorse - spiega Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al Clima -. Lo sta facendo anche attraverso il finanziamento di interventi che si prefiggono la prevenzione e l’eradicazione di specie esotiche invasive. Un ulteriore tassello che mettiamo nel complesso mosaico del risanamento che prosegue senza sosta».
Il nuovo filone è stato reso possibile attraverso il “Fondo interventi per la ripresa economica”, istituito con la legge regionale del 4 maggio 2020 per fronteggiare le conseguenze negative sull’economia derivanti dall’emergenza Covid-19. «Attraverso questo Fondo - riprende l’assessore regionale - abbiamo potuto promuovere interventi di finanziamenti per il recupero delle sponde dei laghi della nostra regione, conservare la biodiversità e disinquinarli». Saranno interventi che non si possono effettuare nell’immediato e alcune specie richiederanno tempi lunghi a più riprese con uno studio attento alla loro evoluzione.
«Ad esempio - affermano i pescatori, perfetti conoscitori del lago - tagliare ora i fiori di loto (Nelumbo lucifera) significa trovarsi un accumulo enorme da smaltire, mentre iniziando ai primi di maggio e proseguendo in tempi diversi, l’azione è fattibile e meno faticosa».
Certo, la preoccupazione è per la peste d’acqua, la “Elodea nuttalli” che ha già invaso circa 90 ettari di lago e ha già tappezzato il fondo di 50/60 centimetri. Se dovesse cresce oltre, impedirebbe la navigazione, come è avvenuto l’anno scorso.
Preoccupazione anche per la Ludwigia, il cui groviglio di radici sostituisce il canneto che si è notevolmente ridotto e diventa una riserva naturale per le specie infestanti.
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