L’ANNUNCIO
Varese, Forza Italia: Zappamiglio diserta il congresso
Lettera ai militanti alla vigilia dell’appuntamento alle Ville Ponti

Pietro Zappamiglio scrive agli amici del partito di Forza Italia alla vigilia del congresso annunciando che non parteciperà. Aveva dato le dimissioni da commissario provinciale e, ora, il sindaco ingegnere di Gorla Maggiore in una lunga lettera spiega il suo punto di vista. Già da tempo rimanda al mittente le accuse che sia legato più a logiche di “Comunione e liberazione” rispetto a quelle del partito che lo ha visto crescere, iniziando il suo percorso con Mario Mauro.
Da settimane molti sospettavano questa sua presa di posizione, i rapporti si erano raffreddati anche con alcuni esponenti locali a cui era molto affezionato, tra questi Orazio Tallarida. Sembra che Zappamiglio non abbia gradito il ritorno sulla scena di Lara Comi alle luce delle vicende giudiziarie che la coinvolgono. Mentre già lo scorso anno prima delle elezioni regionali, sembra che avesse ricevuto offerte da altri partiti che aveva declinato. Da capire nello scacchiere di alleanze e amicizie, cosa farà: non è un mistero che Zappamiglio sia legato all’imprenditoria e all’europarlamentare di Massimiliano Salini. Ma è molto amico di Giusy Versace, così come in passato aveva lavorato al fianco di Mariastella Gelmini. Il sindaco di Gorla Maggiore contattato dalla Prealpina per il momento non vuole aggiungere dichiarazioni, mentre ieri, giovedì 25 gennaio, con una battuta aveva commentato il decreto legge approvato ieri: «Adesso posso fare il sindaco a vita». Il decreto prevede che entro i 5mila abitanti non ci sarà nessun limite ai mandati per la carica di sindaco e terzo mandato in quelli da 5 a 15mila abitanti.
Di seguito, la lettera integrale:
Care amiche e cari amici,
giocare al ribasso, senza un progetto strutturato e una visione a lungo termine, senza una squadra che condivida un percorso comune, non è mai stato nel mio carattere, nell’approccio al lavoro, tantomeno in politica. Tutti i miei risultati sono stati raggiunti con la massima serietà, rigore e rispetto nei confronti di tutti, amici, compagni di partito, colleghi, avversari politici. Con rammarico mi sono reso conto, come commissario provinciale, che il rispetto per il mio lavoro e per quello dei miei collaboratori, è venuto a mancare da parte di alcuni dirigenti di Forza Italia della nostra provincia. Atteggiamento dannoso e assolutamente deleterio. Anche il confronto, sempre da me cercato, ed essenziale all’interno di un partito, non ha avuto seguito. Domani non parteciperò al Congresso perché ritengo che i criteri su cui si basa non contemplino la meritocrazia ma un mero conteggio di tessere, non si basi sul confronto ma sull’ affermazione di logiche già viste che hanno portato il partito quasi a scomparire sul nostro territorio. La scelta di non esserci è stata condivisa anche da alcuni amici consiglieri, assessori, tesserati che in questi mesi hanno lavorato con me, perché la credibilità e il lavoro serio non sono barattabili. Forza Italia in provincia di Varese è ripartita da zero, dopo essere stata travolta da scandali, inchieste, condanne, e mi auguro che tutto questo sia superato. Mi chiedo però se un partito si possa ricostruire in modo così poco accurato e poco credibile. Forza Italia ha grandi potenzialità: è un partito moderato, riformista, europeista, liberale, aggrega elettori che non si riconoscono in altri partiti e potrebbe diventare un punto di riferimento per i giovani perché è considerato un partito moderno. Queste potenzialità però devono essere sviluppate da una classe politica moralmente credibile, capace di dialogare con tutte le parti, con una visione politica chiara e un programma serio. Le elezioni europee saranno un banco di prova, dove o FI troverà la propria identità o davvero corre il pericolo di sparire. Io non vivo di politica, è una passione, non devo sottostare a compromessi, né accettare soluzioni mediocri. Per me la vera politica è quando si ha il coraggio di pensare con la propria testa, non seguendo luoghi comuni. Sono convinto che questo atteggiamento alla fine paghi sempre: la credibilità è essenziale e apre sempre a nuove esperienze ed opportunità. Ai più giovani, alle amiche e agli amici che hanno fatto con me un percorso in questi anni, dico che per me la politica è puntare sul desiderio, perché è ciò che ha ispirato tanta gente del nostro territorio a compiere, partendo dal basso, opere ed azioni significative in campo sociale, culturale, imprenditoriale. Il nostro Paese per ripartire deve puntare sul desiderio delle persone e fidarsi di questo desiderio.
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