NATIVITÀ
Varese, furto del Gesù Bambino al presepe della Madonnina in Prato
«Un gesto che nasconde il timore per la religione», le parole del parroco
Quest’anno il ladro del presepe artistico della Madonnina in Prato ha preso di mira Gesù Bambino. Dopo le balle di fieno del 2019 e le pecore del 2020, a prendere il volo è stato il pezzo più pregiato, almeno dal punto di vista simbolico, della Natività che da alcuni anni viene allestita sull’aiuola antistante la chiesetta barocca ufficialmente dedicata proprio alla Natività di Maria. Realizzato dagli Amici del Presepe in sagome di ferro di grandi dimensioni dipinte da un giovane writers di origini albanesi, la sacra composizione di Biumo Inferiore ricorda ad una città sempre più distratta la Natività per eccellenza ed è proprio questo che, in fondo, colpisce di più: “In un’epoca che fa del consumismo la sua nuova religione - commenta il parroco con Carlo Garavaglia - viene rubato il Figlio di Dio in fasce. È forse il segno che, nonostante tutto, il Bambinello suscita ancora timore, al punto da volerlo togliere di mezzo».
La zona è coperta da telecamere, per cui non dovrebbe essere impossibile trovare la registrazione del furto di cui si sono accorti ieri mattina alcuni parrocchiani. Sarebbe bello, prima che accadesse, avere notizie direttamente dal suo autore almeno per giustificare un gesto nemmeno tanto originale fra i presepi di mezza Italia e rispondere così alla domanda: sostituito da un “cucù” in una scuola elementare padovana, orfano di Padre in quello di una formazione politica nazionale, fatto a pezzi a Marnate, perché Gesù Bambino fa ancora paura oggi come al tempo di Erode?
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