Gioco “spaccacranio”: allarme
Il fenomeno dilaga tra i ragazzini: il preside della Vidoletti scrive ai genitori

Viene proposta come una sfida, un gioco tra ragazzini, ma le conseguenze possono essere devastanti. E proprio per questo Oltreoceano, dove questa assurda moda è partita per poi arrivare qui, l’hanno battezzata skullbreaker, letteralmente “spacca cranio”. In parole povere, la vittima di turno viene invitata a saltare e, mentre è in volo, le viene fatto un doppio sgambetto, con il risultato che il malcapitato cade rovinosamente a terra, battendo con violenza la schiena e, appunto, la testa.
A Varese non risultano al momento episodi di questi tipo, ma Antonio Antonellis, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Vidoletti”, da cui dipende anche l’omonima scuola media di via Manin, ha deciso di giocare d’anticipo e coinvolgere direttamente le famiglie dei ragazzi.
Il preside ha inviato una mail a tutti i genitori, spiegando la situazione, il pericolo di questa moda dilagante e le conseguenze gravissime, e invitando mamme e papà a parlarne con i figli. «In questi giorni – ha scritto Antonellis – ci giungono notizie su questo pericoloso gioco che sta diventando virale su piattaforme come YouTube, TikTok o Instagram. Si sta diffondendo tra i ragazzi e potrebbe causare gravi danni a chi lo subisce».
Dopo aver spiegato il meccanismo perverso di questa sfida demenziale, il preside ha concluso invitando «tutti i genitori a parlarne a casa e a rendere consapevoli i ragazzi del pericolo insito nel gioco, al fine di evitare il proliferare di questo stupido comportamento e fare in modo che il buonsenso prevalga».
Ma come mai è nata la decisione di scrivere questa lettera ai genitori? «Abbiamo visto questi filmati – ha replicato il docente – e ci siamo resi conto subito che mettono davvero a repentaglio la vita dei ragazzi, perché le conseguenze possono essere davvero gravi. Abbiamo ritenuto importante far conoscere questa situazione a tutti i genitori, per metterli sull’avviso: spesso non hanno contezza dei giochi praticati dai loro figli». Antonio Antonellis ha parlato di «una moda demenziale, molto pericolosa per i danni che può provocare, dallo svenimento a fratture, fino a traumi ancora più gravi». E spesso, purtroppo, più una sfida è pericolosa, più ha presa sui ragazzini: «L’adolescenza è un’età molto particolare – ha rimarcato il dirigente scolastico – e per questo è importante discutere e parlare in famiglia, affinché i ragazzi capiscano che devono evitare questo gioco folle. Ci siamo accorti che altri giochi circolati sui social e sulle piattaforme poi sono stati effettivamente praticati dai ragazzi, e in questo caso abbiamo voluto prevenire». La sfida vera, dunque, è sulla prevenzione: «Gli adolescenti hanno il diritto di uscire dai binari, ma noi abbiamo il dovere quotidiano di lavorare per rimetterli sulla strada giusta. Ed è fondamentale coinvolgere le famiglie in questo percorso educativo. Per questo l’invito che abbiamo fatto e che facciamo sempre ai genitori è quello di discutere con i ragazzi».
Su questo argomento, proprio pochi giorni fa, sono intervenuti anche i vertici della Polizia postale, fornendo una serie di consigli per sensibilizzare sulla “Skullbreaker challenge”: ai genitori viene rivolto l’invito a parlare con i propri figli, spiegando la pericolosità di questo gioco e i potenziali rischi per la vittima ma anche, a livello legale, per chi lo mette in atto. Insomma, per bloccare la sfida “spacca cranio” occorre fare squadra.
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